Una borsa di studio dedicata a una figura, scomparsa nel 2019, che con Sopti ha avuto un legame importante e significativo. «Attenzione alla professione e al concetto di scientificità hanno sempre contraddistinto Salvatore Pintus e sono valori che la nostra associazione da sempre condivide e sostiene - spiega a b2eyes TODAY Claudia Colandrea, presidente uscente di Sopti - Il contest dei poster era un’iniziativa già attiva nei nostri eventi congressuali e abbiamo deciso di intitolarla a lui: con il supporto delle aziende sponsor, è stato assegnato al vincitore un premio di mille euro, consegnato al Congresso 2024, che può essere utilizzato in aggiornamento e formazione».
L’iter che ha portato alla scelta del lavoro migliore ha previsto una prima scrematura fra tutti quelli inviati. «I candidati hanno presentato l’abstract delle loro ricerche - continua Colandrea - Ne sono stati così selezionati undici, da una giuria composta da Gabriele Civiero, Alfredo Desiato e Alberto Recchioni, in base a criteri di innovazione e validità scientifica: a vincere è stata Anastasia Rotondi insieme a Mauro Frisani e Claudia Stratta».
I tre professionisti hanno analizzato l’indice tomografico NPS (Notable Points Spread), ossia un indice tomografico della cornea che definisce la distanza media tra ogni punto notevole e il loro baricentro, come un buon predittivo per la selezione di geometria a toro esterno per la correzione dell’astigmatismo residuo con lenti a contatto sclerali nel cheratocono.
«Le lac sclerali sono tra le principali soluzioni impiegate per la correzione dell’astigmatismo irregolare, prevalentemente nel cheratocono - si legge nell’abstract del lavoro premiato - Nell’ambito delle lenti a contatto di materiale rigido gas permeabile è molto più frequente la compensazione dell’astigmatismo residuo utilizzando geometria a toro esterno con lac sclerali rispetto a quelle corneali: identificare la necessità di correzione dell’astigmatismo residuo già nella prima fase di applicazione ridurrebbe i tempi e i costi dell’applicazione stessa e migliorerebbe l’esperienza del portatore».
Nello studio sono stati analizzati, in maniera retrospettiva, due gruppi di soggetti con cheratocono, simili tra loro, che utilizzano lenti a contatto sclerali. «Il primo gruppo usa lac sclerali con superficie sferica della zona ottica anteriore e il secondo con superficie anteriore torica - spiega l’abstract - Tra i due gruppi sono stati confrontati tutti gli indici tomografici: è stata identificata una robusta correlazione tra il valore di NPS e l’uso di lenti a contatto sclerali con toro esterno. L’osservazione dell’indice tomografico NPS consente di poter programmare preventivamente una lente con superficie frontale torica per migliorare la qualità visiva del portatore e ridurre notevolmente i tempi e i costi dell’applicazione, oltre che migliorare l’esperienza del portatore».
(red.)