«Si tratta di un’operazione per salvaguardare una fabbrica che ha fatto la storia dello Jura, ma che da novembre era in liquidazione giudiziaria, e, di conseguenza, per salvare posti di lavoro: J.F.Rey, Theo e John Dalia, tutti e tre créateurs di occhiali, erano già clienti di Cemo, per cui hanno ritenuto giusto mettere in atto un’iniziativa rapida, in grado di dare vita a una realtà più snella, che possa continuare ad alimentare il made in France». Così Joël Mercier, direttore generale della nuova azienda, spiega a b2eyes TODAY le ragioni dell’investimento: oggi Cemo impiega una trentina di persone, più della metà della forza lavoro precedente, e può realizzare montature in acetato e metallo, oltre ad altre tipologie di lavorazioni. Il principale obiettivo ora è valorizzare la qualità della produzione, destinata soprattutto agli attuali proprietari, e aiutare la nuova impresa a crescere, non escludendo per il futuro ulteriori ingressi nella compagine societaria.
«Il made in France, così come il made in Italy e più in generale il made in Europe, sono valori da tutelare - aggiunge Mercier - Nel logo della società (nella foto) abbiamo voluto sintetizzare le motivazioni che hanno spinto a questa operazione: è stato mantenuto il nome Cemo, le montagne richiamano quelle dello Jura, tre come i soci paritetici coinvolti, evocati anche dal quadrato, simbolo di J.F.Rey, dalle lettere minuscole, quelle di Theo, e dal bianco e nero che caratterizza John Dalia. Infine abbiamo aggiunto la parola atelier, per esprimere l’idea dell’artigianalità nella produzione».
A.M.