La teoria di Copernico, avallata da Galileo, svelò agli inizi del 1500 al mondo moderno di allora che era la Terra a girare intorno al Sole e non viceversa. La teoria fu inizialmente osteggiata dalla Chiesa perché Copernico poneva la Terra stessa, quindi il genere umano, in una posizione decentrata rispetto al suo Creatore.
Secondo Stefano Gandolfi, sta all’oculista coordinare le figure professionali che ruotano intorno alla salute e all’efficienza visive delle persone. I satelliti sarebbero in particolare gli ortottisti e gli ottici optometristi. Una filiera interdisciplinare, ristretta, che permetterebbe al cittadino di essere “coperto” in tutti gli aspetti critici della vista e della visione. La dichiarazione non deve trarre in inganno. Il dialogo tra oftalmologo e ottico è ancora ai primi vagiti. Il ruolo dell’ortottista è sommerso e, pur avendo caratteristiche di interfaccia tra le altre due categorie, non viene quasi mai utilizzato a tale scopo.
Al convegno sul giovane miope promosso da Vision Adria a Mestre lo scorso anno era presente una ancora più articolata filiera interdisciplinare, con tanto di psicoterapeuta, sociologo, esperto di comunicazione del web e del mercato dell’ottica. In quell’occasione si sono potuti apprezzare, in particolare, l’intervento e il ruolo dell’ortottista nella gestione in ambito ospedaliero del piccolo paziente che soffre di miopia e quello della combinazione fra trattamenti con farmaci e lenti specifiche per il controllo della progressione miopica. Di fatto, ogni relatore ha portato il proprio punto di osservazione sul problema evidente della cosiddetta miopidemia, che non è solo un disagio visivo ma della società stessa e del mancato dialogo tra i suoi protagonisti.
Probabilmente il cortocircuito tra oculista e ottico per essere risolto necessita di un passo indietro e non avanti da parte dei due fronti. Per prima cosa occorre una revisione interna del proprio ruolo nella società moderna. In seconda battuta un’analisi della vera filiera interdisciplinare con cui confrontarsi sulla visione del futuro. Infine, è necessario riscoprire figure oggi apparentemente secondarie, come l’ortottista, in grado di rendere più fluidi i rapporti tra le altre due categorie. E l’importanza del mercato? Quella, per la gestione della presbiopia, è ben visibile già da quattro anni al Progressive Business Forum ideato dall’editore di questa testata, rendendo l’evento unico nel panorama nazionale.
Nicola Di Lernia