Varsavia, non decolla l’European Academy of Optometry and Optics

I professionisti presenti al congresso di Varsavia erano circa 270, provenienti da 36 paesi. «Un bilancio numerico non eccellente pensando che l’EAOO dovrebbe essere l’organismo che rappresenta la professione optometrica in 26 paesi d'Europa – afferma a b2eyes.com Alessandro Fossetti, direttore dell’IRSOO - Certo non possiamo pensare a un paragone con l’American Academy of Optometry, ma la strada fatta dal 2006, quando l’EAOO fu fondata, è stata forse inferiore alle aspettative. Il problema è stato, infatti, sollevato all’assemblea generale, in cui si è discusso delle possibili strategie per aumentare l’interesse degli optometristi europei ad associarsi e a seguire le vicende dell’organismo che ha sede a Londra, in Gran Bretagna, patria dell’optometria europea».
La presenza italiana era composta da appena quattro optometristi. Alessandro Fossetti e Giuseppe Migliori hanno presentato un case report dell’IRSOO di Vinci, che fa parte della sessione “Studio di casi clinici” sul tema Optometria e Neurologia. «Il caso proposto riguarda l’uso di una tecnica particolare per il trattamento ottico dell’emianopsia omonima con prismi a settori: la presentazione ha destato molto interesse, stimolando numerose domande e interventi dei partecipanti», dice Fossetti. Inoltre Elena Cannavò (nella foto, tra Fossetti e Migliori), laureata in Ottica e Optometria all’Università di Padova, era presente con un poster scientifico, realizzato insieme ad Anto Rossetti, che ha vinto uno dei tre premi messi in palio dall’Accademia.
(red.)

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