Safilo, al via la trattativa per i 120 esuberi di Longarone

Dei 400 annunciati due anni fa, sono circa 280 i dipendenti già usciti dall’azienda: oggi si riapre il tavolo per chiudere la vertenza

I sindacati di categoria hanno già incontrato Safilo per la gestione dei rimanenti esuberi dello stabilimento di Longarone (nella foto), per i quali pensare a un piano di uscita. Come spiegato dai media locali, l’azienda non proseguirà con il ricorso agli ammortizzatori sociali e, dopo due anni di soluzioni ponte frutto di accordi sindacali, tra cui i benefit per l’uscita volontaria e il periodo di aspettativa per cercare lavoro altrove, entro fine marzo cercherà di chiudere la trattativa. Il confronto fra le parti proseguirà nelle prossime ore.

«Gli esuberi citati in alcuni articoli apparsi recentemente sugli organi di informazione rientrano negli accordi già ratificati al Mise il 20 marzo 2020 - spiegano a b2eyes TODAY da Safilo - Al momento sono in corso interlocuzioni con le parti interessate volte a gestire nel migliore dei modi la questione nelle sedi opportune».

Anche il sindacato conferma che la strada è quella già individuata dalle intese di due anni fa. «La cassa intergrazione si chiuderà a fine marzo - ha spiegato Rosario Martines, segretario Uiltec Uil Belluno, ai microfoni di Telebelluno - Abbiamo ancora qualche settimana per approfondire la questione e trovare il giusto accordo».

(red.)

Corporate