Il pensiero all’Ucraina e le manifestazioni di solidarietà sono state moltissime nella fashion week parigina, tornata alla vivacità del pre pandemia, ultima tappa delle presentazioni per la donna dell’autunno inverno 22-23. Con diversi brand ancora in video, ma una grande partecipazione e nuove location. Come i monumentali saloni del Museo d’Orsay, ricavato nell’omonima stazione da Gae Aulenti. È stato Louis Vuitton a inaugurarlo come passerella per la collezione disegnata da Nicolas Ghesquière, dove il contrasto è vincente: la gonna di chiffon si abbina alla polo sportiva, il cappotto sartoriale si sovrappone alla T-shirt pop. Svariate le tute e inediti i bustier rinforzati e i coprispalle, quasi a difendere il corpo, da Dior che sfila in una struttura, nei giardini delle Tuileries, trasformata in un museo con quadri alle pareti.
Per quanto riguarda le manifestazioni di solidarietà, da Balenciaga il direttore creativo Demna Gvasalia ha letto una lettera in cui ricorda la sua fuga dalla Georgia da bambino. Le modelle sfilano sotto una cupola di vetro in una simulata tempesta di neve. In apertura e alla fine uscite nei colori dell’Ucraina. Isabelle Marant illumina le colonne del Palais Royal di giallo e blu e si presenta lei stessa, alla fine dello show, vestita nei due colori. Da Valentino, Pierpaolo Piccioli punta sul rosa per una collezione dove la sera con sete, paillettes e chiffon è preponderante, ma prima della sfilata invita a rivolgere un pensiero a chi sta soffrendo per la guerra. Stella McCartney al Beaubourg chiude la sfilata con le note di Give peace a chance di John Lennon.
Quanto all’eyewear la tendenza va verso modelli grandi, neri, a maschera, con qualche eccezione come gli occhiali triangolari di Off White (nelle foto), sfilata omaggio al suo creatore Virgil Abloh, scomparso di recente, o quelli a fiocco nel video della coreana Kimhekim, o i rossi da Louis Vuitton.