Per la sesta edizione della Giornata della Creatività, Anfao, organizzatrice dell’evento, ha scelto l’Adi Design Museum di Milano. Come ha detto il suo presidente Luciano Galimberti è un “museo esperienziale” senza separazione fisica tra le mostre temporanee e la collezione permanente, il cui obiettivo è «raccontare e spiegare il lavoro e i valori dietro il design». Perfetta sede quindi per parlare di futuro, di studio del mercato e delle tendenze e soprattutto di metaverso, quel mondo parallelo successore di internet, che sta diventando sempre più importante. Dopo il saluto del presidente di Anfao, Giovanni Vitaloni (nella foto principale), che ha ricordato come oggi si sia aperta un’epoca in cui per imporsi sul mercato occorrono proposte innovative e sostenibili, si è entrati nel vivo del tema.
Primo intervento quello di Ashley Krupnik (nella foto, in alto), consulting director di Wgsn, società specializzata a livello mondiale nelle tendenze dei consumatori e del design. Krupnik ha esposto la sua ricerca sul metaverso, l’evoluzione e le opportunità per i brand, soprattutto di moda, per cui si stima che la moda digitale possa diventare un settore da 55 miliardi di dollari entro il 2030. Quanto alle tendenze per la prossima stagione sono tre: Design-Wise, Soul Space e Full Spectrum, a loro volta suddivise in varie categorie. Alla prima appartengono i prodotti che tengono in gran conto la sostenibilità. Da quelli legati alla natura a quelli più visionari, mirati a comfort e benessere. Soul Space gioca sui ricordi, la nostalgia, il retro, ed ecco i ricami, il romantico, il camouflage con motivi di fiori e occhiali con le due lenti come farfalle. Full Spectrum punta sul colore e sul divertimento. Così il passamontagna di lana a righe con le orecchie o l’orecchino Tour Eiffel o ancora molti fiori sulle montature degli occhiali. Quanto alle forme per l’eyewear si va dall’esagonale al cat-eye, dai quadrati enormi ai tondi.
Quindi è stata la volta di Glenda Pizzi, business development manager di Startupbootcamp Italy, rete globale di acceleratori di start up, che fa da tramite tra le grandi aziende e le giovani società innovative, selezionando quelle più adatte. «Per le start up il metaverso è fondamentale perché è un modo per esplorare la situazione del mercato - ha commentato Pizzi - Un’impresa non facile dato che l’87% di chi fa innovazione fallisce. Negli anni 50 il ciclo di vita di un’azienda era 50 anni, entro il 2020 è stato di 20 anni, ora si sta andando verso i 17 anni».