Non è certo la Russia che fa piangere l’industria dell’occhialeria italiana: pesava meno dell’1%, ma incidevano di più gli acquisti fatti dai prosperosi uomini e donne russe nei negozi italiani, per il momento andati persi. Da gennaio a marzo 2022 l’export è andato bene, l’export dell’occhiale da sole è andato benissimo. Non ci ha tradito il mercato americano e neppure quello europeo sebbene quest’ultimo viaggi a due velocità: performance ottime su quello inglese e spagnolo, un gradino sotto quello tedesco e francese. Sulla scorta dei risultati del primo trimestre, se il trend si mantenesse costante, Anfao ha stimato una crescita complessiva delle esportazioni del 10% per il 2022 rispetto all’anno precedente.
«Il nostro settore sta reggendo bene il contraccolpo dovuto al conflitto mondiale, che si sta portando dietro tutte le criticità che conosciamo: crisi energetica, inflazione, rincari delle materie prime e così via - ha dichiarato il presidente di Anfao, Giovanni Vitaloni - Le previsioni che avevamo fatto per questa prima parte dell’anno si stanno confermando in linea, cosa che infonde ottimismo nelle aziende e in tutto il comparto. Nonostante fino a oggi i dati siano positivi la situazione va monitorata in modo costante per via del complesso contesto internazionale». Alla parte pubblica dell’assemblea sono intervenuti anche Massimo Beccarello, docente all’Università di Milano Bicocca e senior advisor per la transizione energetica per Confindustria, e Nicola Moro dello Studio Fieschi.
Se parliamo dell’Italia le cose vanno benino, senza entusiasmi. A livello occupazionale l’industria nazionale dell’occhiale non ha ceduto alla pandemia. Il numero di imprese è leggermente calato del 3,5%, ma non è difficile credere che i lavoratori siano stati assorbiti dalle aziende più dinamiche. Quello che non dà mai grossa soddisfazione è il mercato interno. La crescita prevista a fine 2022 è minima, tra lo 0,5% e l’1%, in coerenza con quanto succedeva prima della pandemia. Potrà essere utile in tal senso la Giornata delle idee, promossa da Anfao per i propri soci il 5 luglio a Milano a suggerire qualche strategia per il mercato locale. Di fatto anche il DaTE di Firenze, in programma a metà settembre, abbinato a un pari evento a Milano in ottobre, è la chiara dimostrazione di come Anfao e Mido non smettano di puntare i riflettori sull’ottico italiano nella speranza di un risveglio.
L’assemblea è stata infine impreziosita da un intervento sul tema energia, che non ha purtroppo rassicurato sui possibili scenari autunnali, e sul progetto di certificazione di sostenibilità, sposato sempre da Anfao con il supporto di Certottica, con l’obiettivo, volontario, di rendere le aziende dell’eyewear dotate di un'etichetta ambientale per i propri occhiali.
L’evento è terminato con la splendida visita al Museo della Calzatura, accompagnati da Cristina Rossi, figlia del mecenate Luigino Rossi, artefice dello splendore del distretto della scarpa del lusso sulla Riviera del Brenta, facendo percepire il parallelismo tra occhiale e calzatura sia nella logica di dialogo con il designer sia di progettazione e produzione del singolo manufatto. (con la collaborazione di Nicola Di Lernia)