Una cinquantina di studenti dell’Istituto bolognese la settimana scorsa ha visitato alcune realtà del Cadore per approfondire la conoscenza della filiera industriale dei prodotti ottici
L’iniziativa non è nuova per lo Zaccagnini: i suoi studenti avevano già fatto visita al comprensorio dell'occhiale nell’aprile del 2018. Ma allora si trattò di due sole giornate, in questo caso il tour è durato tre giorni e si inserisce nei programmi d’integrazione della didattica. La visita d’istruzione ha riguardato gli stabilimenti di Safilo a Santa Maria di Sala, in provincia di Venezia, e a Longarone (nella foto), di Marchon e di Ital-Lenti, entrambi a Puos d’Alpago, il Museo dell’Occhiale di Pieve di Cadore e Certottica a Longarone.
«Gli studenti hanno potuto comprendere il complesso e articolato processo con cui l’industria realizza le montature da vista e gli occhiali da sole in metallo e in plastica, sia con tecnologie a iniezione sia con la lavorazione di lastre in acetato: questo comprende il concepimento e la progettazione del prodotto, la realizzazione industriale e il wholesale previa verifica del rispetto delle norme che i prodotti oftalmici devono possedere per essere commercializzati in Italia e nel resto del mondo a garanzia del consumatore – si legge in un comunicato dell’Istituto Zaccagnini - A sua volta la visita all’Ital-Lenti ha mostrato com’è organizzato uno stabilimento in cui si realizzano lenti oftalmiche una diversa dall’altra, per soddisfare le specifiche esigenze di ogni ametrope o presbite, con un processo quasi completamente automatizzato a partire dal magazzino dei semilavorati».
Il percorso formativo ha inoltre previsto la visita dei laboratori di prova e certificazione di Certottica e quella guidata al Museo dell’Occhiale, che, «grazie alla sua raccolta di immagini, testimonianze scritte e orali riguardanti la storia dell'occhiale e di altri strumenti ottici nelle sue diverse declinazioni e dello sviluppo dell'industria cadorina dell'occhiale, ha mostrato come l’occhiale sia testimone dell’evoluzione della società e si sia trasformato da strumento usato da una piccola quota della popolazione a prodotto di massa, con l’avvento dell’alfabetizzazione della popolazione, la diffusione dei media e la rivoluzione dell’Information and Communications Technology», spiega la nota.
Gli studenti, iscritti al corso di ottica di Bologna e di Milano, sono stati accompagnati da quattro esponenti dello Zaccagnini. «Le tre giornate nel distretto del Cadore hanno consentito ai ragazzi di maturare ulteriori conoscenze e competenze professionali, nonché piena consapevolezza di quanto avviene a monte del punto di vendita specializzato in cui l’ottico abilitato lavora: si è trattato di una delle attività integrative della didattica, perché possano ampliare le loro conoscenze e sviluppare abilità e competenze professionali oltre i programmi scolastici, così da essere immediatamente attivi nelle imprese in cui si inseriranno», conclude il comunicato.
(red.)