Transitions, i quattro step del protocollo Gen S

Comprensione delle esigenze del cliente, proposta della soluzione visiva completa con questa tecnologia per la gestione della luce, scelta della montatura e abbinamento cromatico: sono i passaggi alla base delle linee guida realizzate dal management italiano del brand con gli ottici optometristi che hanno partecipato all’advisory board, conclusosi il 26 settembre a Milano

Questi quattro punti costituiranno il cuore del protocollo di proposta al consumatore che Transitions conta di diffondere nei prossimi mesi presso la propria clientela: è stato annunciato alla stampa di settore giovedì scorso, presso lo spazio digitale di EssilorLuxottica, in via Tortona, alla presenza dei professionisti della visione che hanno preso parte all’iniziativa fin dal primo incontro di aprile, al quale era seguito un secondo appuntamento a maggio, che aveva coinvolto un gruppo più ampio di ottici italiani, permettendo di raccogliere feedback e condivisioni concrete sull’esperienza d’uso delle lenti. Ora si è giunti alla formalizzazione e firma del protocollo di proposta delle lenti intelligenti alla luce. «L’obiettivo del progetto non è tanto aumentare le vendite, che pure sono importanti, quanto soprattutto crescere insieme al centro ottico in termini di valore e rispondere alle esigenze di quei 9 portatori su 10 che si percepiscono sensibili alla luce», ha ricordato Alessandra Barzaghi, marketing director lenses wholesale EssilorLuxottica.

Al terzo incontro dell’advisory board (nella foto) e, a seguire, a quello con la stampa sono intervenuti anche Alessandro Farini, docente all’Università di Firenze e all’Irsoo, e Francesco Pozzi, esperto di Behavioral Economics. «Gli aspetti fisici di questo prodotto sono molto interessanti, tanto che all’ateneo fiorentino abbiamo proposto una tesi partendo dalle sue caratteristiche e potenzialità - ha detto Farini - È perciò importante continuare a fare ricerca su qualità della visione e protezione oculare». A sua volta Pozzi ha spiegato che c’è ancora poca consapevolezza della luce da parte delle persone, «eppure siamo costantemente illuminati, in certe situazioni addirittura abbagliati, quindi bisogna far capire alla gente che dobbiamo gestirla e proteggerci», ha sottolineato l’esperto.

Gen S vuole dunque abbinare la parte tecnico scientifica della propria tecnologia a quella estetica, come ha ricordato Giorgio Parisotto, professional & business manager di EssilorLuxottica. «Nel protocollo si troveranno, pertanto, anche i consigli di Farini e Pozzi sugli aspetti legati alla visione e alla comunicazione, sintetizzati nei quattro punti chiave», ha precisato Antonio Gadaleta, senior business brand manager del gruppo, perché «bisogna pensare non solo alla correzione visiva, ma anche alla qualità visiva e, quindi, alla gestione della luce, che non può essere marginale e collocata alla fine della proposta di vendita, ma va condivisa con il cliente», ha aggiunto Parisotto.

Gli ottici optometristi dell’advisory board, sulla base delle esperienze personali e commerciali di questi mesi, hanno affermato che il prezzo generalmente non costituisce una barriera, perché Gen S viene proposta come lente oftalmica e secondo le esigenze del singolo portatore. Hanno inoltre riscontrato maggiore interesse della clientela più giovane, grazie soprattutto alle nuove colorazioni, e, più in generale, che è cambiato il mindset nei confronti del fotocromatico grazie a questo prodotto, che prima veniva spesso considerato come un’aggiunta, mentre ora è presentato come prima scelta. Senza dimenticare il fatto che viene apprezzata non soltanto la velocità di scurimento e schiarimento, ma pure la stabilità del colore anche nella fase intermedia del passaggio da una condizione di luce all'altra.

Angelo Magri

Lenti oftalmiche