Le difficoltà di numerosi ospedali, impegnati nella seconda ondata, a erogare prestazioni cliniche e il timore di contagio da parte dei pazienti sono i motivi del calo del 50% delle visite oftalmologiche: a ribadirlo è Matteo Piovella nella conferenza stampa online di mercoledì scorso, che ha presentato la seconda edizione digitale del Congresso della Società Oftalmologica Italiana, al via da ieri
Per Soi i tamponi rapidi antigenici possono essere la soluzione migliore per garantire la sicurezza dei pazienti ed evitare che milioni di persone trascurino la salute dei propri occhi. A dirlo è il suo presidente (nella foto), alla vigilia del secondo Congresso digitale in corso sino a domenica 29 novembre e che vedrà, tra gli appuntamenti, un simposio dedicato proprio all’organizzazione dell’attività assistenziale oculistica per evitare il contatto tra soggetti sani e soggetti positivi.
«A torto l’assistenza oculistica è considerata elettiva e non urgente e oggi gli ospedali hanno chiuso molti ambulatori e reparti di oftalmologia - ha detto Piovella - Quando si riaprirà ci sarà una lentissima ripresa che farà funzionare il sistema al 30%. Sono molto preoccupato per la riduzione delle chirurgie per rimuovere la cataratta o delle terapie intravitreali, tutti interventi salva vista, che non si riescono più a fare». A tal proposito e su richiesta dei giornalisti collegati Piovella ha espresso un giudizio sulla possibilità della telemedicina. «Deve essere considerata un’attività di emergenza poiché l’oculistica si basa su esami con tecnologia a immagini estremamente raffinata - ha precisato - Va bene l’analisi su una immagine dell’occhio arrossato per un primo orientamento, ma la medicina si fonda su interazione e analisi specifiche: la telemedicina sarà sempre di un gradino inferiore per la capacità diagnostica e la differenza fra le due modalità per un paziente può essere tra vederci e non vederci più».
Per quanto riguarda il Congresso, Piovella ricorda che quest’anno si sarebbe dovuta tenere la centesima edizione dell’evento nazionale. «Soi rappresenta la mia vita, vi sono dentro dal ‘98, lavorando attivamente: oggi posso dire con soddisfazione che ci sono stati cambiamenti significativi per la nostra categoria - ha detto in chiusura di conferenza stampa - Abbiamo deciso di posticipare la centesima edizione al prossimo anno perché ritengo che questo Congresso debba essere celebrato con la partecipazione fisica, pur essendo la Soi fautrice della sua modalità digitale».
(red.)