Insieme alla richiesta di 700 esuberi è l’aspetto più significativo che emerge dal business plan 2020-2024, approvato martedì scorso dal Cda del gruppo di eyewear
Con una nota Safilo illustra i suoi principali obiettivi strategici e le leve da qui a cinque anni. Si parte dallo sviluppo di un modello di business moderno e di successo, incentrato sul cliente e orientato al consumatore finale, implementato grazie a una nuova strategia di trasformazione digitale. Si prosegue con la crescita delle vendite, mettendo sempre il cliente e il consumatore al centro della strategia, attraverso l’accelerazione delle iniziative volte all’aggiornamento digitale del modello di business del gruppo. «Partendo nel 2020 dal mercato europeo, nei prossimi cinque anni Safilo intende rafforzare e ampliare la propria base clienti attraverso una strategia customer-centric, che prevede di ridefinire e migliorare l’esperienza, il coinvolgimento e i servizi al cliente, grazie all’adozione delle ultime tecnologie in ambito B2B, Crm e all’automazione dei processi di vendita - si legge nel comunicato - Safilo continuerà a perseguire una strategia di sviluppo multi-segmento e multi-canale anche attraverso l’accelerazione di progetti finalizzati a conseguire una sempre più stretta connessione con il consumatore finale: una scelta strategica che il gruppo sta realizzando attraverso un più deciso spostamento del mix di competenze e investimenti nel digitale, dal social e digital marketing alla distribuzione Direct-to-Consumer, un canale in forte sviluppo nel quale Safilo vuole crescere sia attraverso partnership commerciali strategiche sia attraverso l’acquisizione di nuove importanti competenze, come dimostra la recente acquisizione di Blenders Eyewear». Il terzo punto è la crescita dei margini, attraverso una struttura dei costi che risponda efficacemente alla necessità di riallineare l'attuale capacità industriale del gruppo alle future esigenze produttive e di conseguire ulteriori efficienze nell’area del costo del venduto e delle spese generali, garantendo al gruppo stesso solidità economico finanziaria e il perseguimento, nell’arco temporale del piano, dei livelli di redditività cui la società aspira. «L’uscita delle licenze del lusso Lvmh rende ora necessario per Safilo l'avvio di un piano di riorganizzazione e ristrutturazione industriale, che risponda prontamente al nuovo scenario produttivo che l’azienda si troverà presto a dover gestire, con il conseguente riallineamento delle proprie strutture – precisa la nota - Il piano, tracciato per salvaguardare la competitività aziendale a favore dei lavoratori che rimangono in forza, ha identificato un totale di circa 700 esuberi nel 2020 in Italia. La società ha aperto un tavolo negoziale con le organizzazioni sindacali e i rappresentanti dei lavoratori al fine di individuare tutti gli ammortizzatori sociali disponibili per limitare gli impatti sulle persone coinvolte».
«L’industria in cui lavoriamo ci pone di fronte a chiare sfide e opportunità, volte a fronteggiare i cambiamenti in atto, dall’internalizzazione degli occhiali di lusso da parte dei due principali player del settore al consolidamento e alla digitalizzazione dell’industria: oggi in Safilo stiamo affrontando i diversi temi con pragmatismo, aggiornando il nostro modello di business con scelte nuove, chiare e necessarie - commenta nel comunicato l’amministratore delegato Angelo Trocchia (nella foto) - Oggi siamo chiamati anche a ripensare la nostra organizzazione industriale, riallineandone l’attuale capacità produttiva alle nostre future esigenze, salvaguardando così la competitività e la solidità finanziaria del gruppo nel lungo periodo. Nonostante il tentativo di far emergere soluzioni alternative, il nuovo piano industriale ha alla fine un impatto su un numero significativo di persone, per le quali attiveremo tutte le migliori soluzioni possibili e responsabili, lavorando a stretto contatto con le rappresentanze sindacali dei lavoratori. I nostri obiettivi economici e finanziari richiedono che Safilo diventi un moderno leader del settore dell’occhialeria, un player più bilanciato e redditizio nei suoi mercati, marchi e segmenti di prodotto».
Safilo prevede di chiudere l’esercizio 2019 con vendite nette delle attività in continuità in sostanziale stabilità rispetto al 2018, mentre l’andamento a cambi costanti del business wholesale è stimato in crescita intorno al 3%, grazie soprattutto a Carrera, Polaroid e Smith. Il margine Ebitda adjusted 2019 delle attività in continuità è atteso intorno al 5,5% delle vendite, «a conferma del significativo progresso compiuto, su base organica, nel corso di tutto l’esercizio grazie al miglioramento del risultato della gestione industriale e al forte recupero a livello di costi operativi», precisa la nota. Per l’esercizio 2020, invece, il gruppo padovano prevede ora ricavi netti tra 960 e 1.000 milioni di euro, rispetto all’obiettivo di 1.000-1.020 milioni di euro comunicato ad agosto 2018, e un margine Ebitda adjusted (prima dell’applicazione del principio contabile Ifrs 16) a circa il 6% delle vendite rispetto al precedente obiettivo di un 8%-10%. «Questo scostamento è imputabile all’uscita della licenza Dior dopo il 2020 - sottolinea il comunicato - Il nuovo piano riflette quindi l’attesa flessione del business Dior nel suo ultimo anno di licenza all’interno del business Safilo, un periodo di phase-out che avrà impatti negativi sulla complessiva redditività del marchio».
(red.)