Progressive Business Forum: i Master sulle lenti a fuoco variabile

È uno dei prossimi obiettivi del progetto: se ne è parlato durante la terza edizione dell’evento, il 19 settembre scorso all’Allianz Cloud di Milano, nella tavola rotonda “L’aggiornamento professionale sul tema presbiopia e lenti progressive” con la partecipazione di Silvano Abati, direttore della Sioo di Firenze, e Gianmario Reverdy, docente di optometria al Css Leonardo da Vinci di Bergamo

«Una serie di Master sulle lenti a fuoco variabile parte da una necessità, più volte rimandata, di corsi di alto livello per chiarire e approfondire come si dovrebbe operare per sfruttare appieno tutte le innovazioni tecnologiche che le aziende, negli ultimi anni e ancora di più oggi, hanno inserito in molte tipologie di progressive presenti sul mercato – afferma a b2eyes TODAY Silvano Abati (nella foto, da sinistra, insieme a Gianmario Reverdy e Giancarlo Montani, sul palco del Progressive Business Forum 2021) - Si tratta di un’esigenza che non può esaurirsi nei tradizionali corsi di una o due giornate: questi infatti, pur offrendo corrette informazioni, non riescono a entrare in profondità e a far comprendere gli effettivi vantaggi che, in termini di comfort per l’utilizzatore, si avrebbero se si riuscisse ad andare alla base delle problematiche reali e a capire quale tipologia di lente deve essere utilizzata per ogni specifico problema. Vanno altresì trattate delicate questioni come il corretto rilevamento dei parametri, il giusto approntamento dell’occhiale, le metodiche di consegna dell’ausilio, la gestione delle complicanze e del perché le stesse si sono presentate e il problema posturale, oltre ai preventivi richiami dei test più appropriati per una refrazione per lontano e una determinazione dell’addizione corrette, senza le quali la scelta della lente passa in secondo piano».

Secondo Abati un’iniziativa come i Master sulle lenti a fuoco variabile va incontro anche all’industria, perché, nello stimolare la preparazione su queste tematiche, viene valorizzato il prodotto innovativo e il fatto che la conoscenza dovrebbe pressoché azzerare la problematica delle sostituzioni o l’utilizzo per necessità senza la piena soddisfazione del portatore. «Conoscenze approfondite porteranno vantaggi indiscussi alle aziende, maggiori utili e consapevolezza delle proprie certezze all’ottico e, compito primario, più soddisfazione sul prodotto per l’utilizzatore - conclude Abati - Credo che l’industria debba fare buone lenti e una corretta attività di aggiornamento, ma lasciare a persone diverse e non direttamente coinvolte la formazione, portando tuttavia contributi in una logica che ponga in primo piano l’incremento dei consumi delle progressive con un ritorno per l’intera filiera».

A.M.

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