Prisma: per l’ipovisione sempre più orientati a ottici optometristi e ortottisti

I giovani oculisti tendono a preferire l’attività chirurgica: cresce perciò il bisogno di specialisti nella riabilitazione e nella gestione delle persone con acuità visiva ridotta. Lo rivela a b2eyes TODAY Anna D’Ambrosio, presidente dell’associazione, diventata ente del terzo settore, che il 9 e 10 marzo a Firenze organizza il suo undicesimo Congresso nazionale, l’unico in Italia a coinvolgere tutte le figure professionali dedicate a questa problematica

Una sessione della plenaria di domenica 10 marzo dedicata agli ausili ottici, un corso sul montaggio degli ausili stessi e un altro sulla refrazione dell’ipovedente, tenuti da esperti del mondo ottico optometrico. «Saranno le principali attività rivolte all’area tecnica durante l’edizione 2024 del Congresso Prisma (nella foto principale, la locandina) - spiega Anna D’Ambrosio (nella foto sotto) - Purtroppo sono ancora troppo pochi in percentuale gli ottici optometristi che si occupano di ipovisione, che viene considerata in Italia, dal punto vista legislativo e culturale, un’attività esclusivamente sanitaria: in molti altri paesi, penso alla Scandinavia, alla Spagna o agli Stati Uniti, ad esempio, l’optometria si occupa del soggetto ipovedente anche in termini di riabilitazione e di prescrizione degli ausili, mentre da noi questi professionisti possono fare solo il trattamento funzionale».

L’auspicio della presidente di Prisma, oggi associazione di promozione sociale, è, perciò, che la legislazione nazionale possa cambiare, per offrire alle persone afflitte da ipovisione un numero sempre più alto di specialisti, adeguatamente formati, che le possano seguire. «Un altro ambito delicato riguarda la vista fragile, cioè quei pazienti non ipovedenti in termini di legge, ma che lo diventano in condizioni critiche, come scarsa o eccessiva illuminazione degli ambienti in cui si trovano, per fare solo un paio di esempi: sono i cosiddetti ipovedenti funzionali, con un visus tra i 4 e i 6 decimi grazie alla correzione visiva, che potrebbero beneficiare di un minimo di ingrandimento o di illuminazione per migliorare notevolmente la qualità della propria vita - dice ancora D’Ambrosio - Di costoro tuttavia gli oculisti, soprattutto le giovani generazioni, indirizzate prevalentemente all’attività chirurgica, generalmente non si occupano: ecco perché come Prisma dedichiamo tempo e risorse alla formazione degli ortottisti, che possono supplire in tal senso. E lo facciamo non soltanto con sessioni e corsi a loro dedicati all’interno dell’edizione 2024 del Congresso, ma anche con un progetto formativo sulla vista fragile avviato di recente e rivolto specificatamente al mondo ortottico, i cui primi risultati verranno illustrati in un lunch symposium proprio all’evento fiorentino».

Nelle tre giornate di lavori non mancheranno naturalmente tematiche di natura prettamente medica, come le sessioni plenarie su glaucoma e ipovisione dell’infanzia, ad esempio, o i corsi di oftalmologia legale e di elettrofisiologia. «Proseguiremo, inoltre, la collaborazione con la Low Vision Academy, grazie all’intervento dei vertici di questa associazione in alcuni corsi in programma a Firenze, mentre Prisma sarà di nuovo ufficialmente ospite del loro appuntamento congressuale a settembre, con un’attività di formazione - conclude D’Ambrosio – Insieme a loro e al Polo Nazionale di Iapb saremo parte, inoltre, del comitato organizzativo del Congresso internazionale di ipovisione, che si svolgerà dall’8 al 12 settembre 2025, sempre nel capoluogo toscano».

A.M.

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