Piovella: la risposta del ministero della Salute è incompleta

«La lettera della Direzione delle professioni sanitarie presso il dicastero non è precisa perché ha omesso il quesito da me sottoposto: gli ottici sono una professione sanitaria?»: è il commento del presidente Soi alla missiva inviata a Federottica per fare chiarezza sul contenuto del video dello stesso medico oculista

«Ho aspettato oltre un anno per ricevere una risposta da Rossana Ugenti (nell’oggetto della lettera citata da Piovella, protocollata il 3 ottobre scorso e indirizzata all’avvocato della Società Oftalmologica Italiana, viene indicato che l’incontro era avvenuto il 21 novembre 2017, ndr), che, invece, ha replicato in pochissimi giorni alle richieste degli ottici, tra l’altro a loro favore - spiega a b2eyes TODAY Matteo Piovella - E senza fare riferimento a ciò che le avevo effettivamente chiesto: gli ottici sono una professione sanitaria o meno? Nella missiva indirizzata a Federottica non ha, perciò, risposto in modo completo perché non ha precisato a chiare lettere che gli ottici non sono professione sanitaria, pur essendo specificato nel paragrafo successivo della nota del 3 ottobre scorso (in riferimento alla figura dell’optometrista, ndr) che per la professioni sanitarie sono state istituite classi di laurea presso la facoltà di Medicina e Chirurgia e sono obbligatori i corsi di aggiornamento, tutti elementi che non riguardano gli ottici perché rappresentano, appunto, un’attività commerciale: non a caso sono iscritti a Confcommercio. Il punto chiave della questione che ho sottoposto a Ugenti, cui ho chiesto conferma, era semplicemente questo: se non sei una professione sanitaria, non puoi utilizzare strumentazione medicale. Come la stessa Ugenti ribadisce a Federottica, gli ottici sono arte ausiliaria della professione sanitaria, evitando però di scrivere in modo chiaro che non rappresentano una professione sanitaria. A breve preparerò un video di risposta, in cui spiegherò questi aspetti».
F.T.

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