L’incontro, che vede anche il contributo del ministero della Cultura-Direzione Generale Educazione, Ricerca e Istituti culturali, sarà l'occasione per fare un viaggio nella storia dei materiali dell'occhiale, dalle bioplastiche storiche come nitrato e acetato di cellulosa ai nuovi polimeri ecofriendly. «L’obiettivo sarà quello di un confronto su degrado, diagnostica e conservazione dei manufatti storico-artistici realizzati in materiali sintetici e conservati in collezioni pubbliche e private, che sempre più spesso fanno registrare problematiche anche improvvise di conservazione», si legge in una nota del Museo dell’Occhiale, presso cui si svolgerà l’appuntamento.
La giornata di studi prevede una fitta rete di collaborazione con istituti di ricerca, professionisti e università: ad aprire i lavori sarà il presidente del Museo dell’Occhiale, Vittorio Tabacchi, e a seguire la curatrice della struttura, Elena Maierotti, illustrerà le collezioni del museo stesso, in particolare in merito ai materiali e alle loro problematiche conservative.
Daniela Zambelli, direttrice del Museo dell'Occhiale, e Luca Bezzi, archeologo di Arc-Team, illustreranno poi il progetto di digitalizzazione mirato alla conservazione degli occhiali in celluloide, mentre Alice Hansen e Pina Di Pasqua della Fondazione Plart racconteranno l'esperienza della collezione Plart nella catalogazione e conservazione dei manufatti realizzati in biopolimeri storici. Elisa Storace, di Kartell, interverrà invece su “Le bioplastiche nella collezione del Kartell Museo: innovazioni tipologiche trasversali nel tempo”; materiali sotto analisi anche nell'intervento di Giovanni Barbieri della Gibaplast, che racconterà la produzione di granulati termoplastici tra passato e futuro.
In seguito si darà spazio alla ricerca: Marco Calvi, dell’Area Ricerca di Certottica, analizzerà i polimeri attualmente impiegati nell'occhialeria e i potenziali trend, mentre Ilaria Saccani, dell'Accademia delle Belle Arti di Verona, affronterà le problematiche e le necessità conservative degli oggetti in galatite nelle raccolte museali.
A chiudere la giornata, prima della visita al museo, saranno Francesca Izzo del dipartimento di Scienze Ambientali dell'Università Ca’ Foscari di Venezia e Alessandra Carrieri, esperta di restauro e conservazione presso la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Sassari e Nuoro, che racconteranno i problemi di degrado dei materiali a base di acetato e nitrato di cellulosa usati per l’animazione televisiva italiana tra gli anni 50 e 70.
Sabato 1° giugno, infine, per i partecipanti ci sarà anche la possibilità di visitare la storica sede dell’ex stabilimento Safilo di Calalzo di Cadore.
(red.)