Padova, settima edizione per il corso di Alta formazione in contattologia

Visto il consenso dei partecipanti negli anni scorsi, l’iniziativa, promossa dal dipartimento di Fisica e Astronomia Galileo Galilei dell’Università degli Studi locale, ripropone la consueta formula di dieci giornate in presenza, da marzo a giugno

Confermati anche i quindici docenti, provenienti dall’ateneo di Padova e da altri del territorio nazionale, che tratteranno moduli specifici riguardanti tutto il mondo delle lenti a contatto, e la sede, nel moderno complesso didattico di Biologia e Biomedicina Fiore di Botta dell’università euganea (nella foto, tratta dal sito dell’ateneo), progettato dal noto architetto Mario Botta. «Benché sia pensato come prosieguo naturale del percorso accademico in Ottica e Optometria, il corso di Alta formazione in contattologia è aperto a tutte le figure coinvolte nell’ambito della visione, anche non laureate: riteniamo sia importante, infatti, mantenere un elevato livello di aggiornamento in ambito universitario per gli ottici optometristi, al fine di migliorare il servizio alla persona e restare al passo con le novità tecnologiche offerte da un settore in continua crescita ed evoluzione - commenta a b2eyes TODAY Mirko Chinellato, coordinatore del corso - Affronteremo tutte le tematiche inerenti alla contattologia semplice e a quella complessa, con un taglio tecnico-scientifico e clinico. Il superamento dell’esame finale permetterà, inoltre, ai partecipanti di acquisire dieci crediti formativi universitari».

Le preiscrizioni chiudono il 15 febbraio: attualmente sono circa venticinque gli iscritti, in linea con le passate edizioni, a eccezione di quella del 2022, che ha fatto registrare la cifra record di oltre cinquanta partecipanti. «Questo è dipeso anche dal fatto che nei due anni precedenti, a causa della pandemia, il corso era stato tenuto una volta online e l’altra non si era potuto svolgere - spiega Chinellato - Finora sono stati complessivamente quasi 250 i professionisti della visione che lo hanno seguito, non soltanto veneti, almeno la metà dei quali laureati: tutti hanno fornito riscontri positivi alla qualità del percorso formativo nel suo complesso».

A.M.

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