«L’incontro di Roccalumera è stato un’importante occasione di arricchimento culturale, professionale e sociale, grazie alla presenza di Davide Bennato (nella foto sotto), docente di Sociologia dei processi culturali e comunicativi all’Università di Catania: il suo intervento ci ha permesso di affrontare il tema dello storytelling da una prospettiva differente - dice a b2eyes TODAY Giuseppe Basile, presidente di Optocoop Italia - L’evento ha consentito anche il rafforzamento di un dialogo costruttivo e concreto con le aziende oftalmiche Hoya e Rodenstock e con quella di contattologia Menicon Soleko, a testimonianza del rapporto sempre più consolidato tra Oxo e i principali protagonisti della filiera: un’opportunità per celebrare questi trent’anni di lavoro, condividere pensieri e informazioni e collaborare per avviare progetti e visioni future volte a supportare i nostri ottici optometristi nell’offrire ai propri clienti le soluzioni visive più adeguate».
Secondo Salvatore Marchi, presidente di Optoproject, cooperativa siciliana di riferimento per Oxo, «la finalità di questo confronto è stata la crescita professionale, approfondendo il mondo del retail e avendo una visione di come si muove oggi l’industria, in ambito nazionale e internazionale: una visione nuova, quindi, che permetterà di orientare scelte e strategie per offrire al consumatore sempre più professionalità e prodotti innovativi di qualità in base alle sue esigenze visive», spiega l’imprenditore ottico siciliano al nostro quotidiano.
«Il mondo dell’ottica, come viene declinato da Oxo, è molto interessante da una prospettiva sociale per tre ordini di motivi. In primo luogo, per la forte attenzione all’innovazione di prodotto, così da venire incontro alle necessità del cliente. In seconda istanza, perché è a metà tra le esigenze della salute e del benessere e le caratteristiche della moda. Infine, perché c’è uno sforzo costante di mantenere il dialogo fra industria, retail e consumatori - commenta Bennato a b2eyes TODAY - Il vero limite che vedo è comunicare tali tratti distintivi all’utente finale, tuttora ancorato a una visione tradizionale del negozio di ottica. Due strategie potrebbero essere d’aiuto per superare questa immagine ormai datata: da un lato considerare i clienti come appartenenti a un preciso lifestyle con le proprie caratteristiche e i propri stili; dall’altro rendere la porta del centro ottico quasi una membrana osmotica, in grado di facilitare l’accesso del consumatore non solo al punto vendita, ma al mondo della visione» (nella foto principale, il Cda di Optoproject: da sinistra, Federico Cannavà, Salvatore Marchi, Claudia Becherucci, il presidente di Oxo, Giuseppe Basile, e Giuseppe Tomarchio).
A.M.