Ottica Visus: con Avveduti l’arte ha fatto 13

Ha preso il via lo scorso 2 marzo, con la prima di cinque mostre, la tredicesima edizione della rassegna artistica organizzata dal punto vendita di Spilimbergo, in provincia di Pordenone, che il 6 aprile ha anche festeggiato il ventesimo anniversario di attività: avviata nel 2012 dalla titolare Vania Vidotto in collaborazione con la curatrice Chiara Moro, quest’anno ha il patrocinio del Comune friulano e si svolgerà non solo nel negozio, ma anche nell’atrio del Cinema Teatro Miotto

“Avveduti, risonanza”, questo il titolo per il 2024 della manifestazione ospitata sino al 19 ottobre prossimo da Ottica Visus, è dedicata alla fotografia e propone una selezione di autori spilimberghesi le cui opere in esposizione vanno a comporre «una sorta di archivio, in grado di far sì che le immagini non vengano dimenticate, bensì accumulate e registrate, come chiuse in molti capitoli - si legge in una nota sul sito della rassegna - Come un affascinante percorso visivo che attraversa diverse tematiche e stili, “Avveduti, risonanza” offre al pubblico un’esperienza caleidoscopica dell’arte fotografica contemporanea e riflette una sensibilità alle questioni sociali, politiche e ambientali. Un momento significativo, in grado di offrire un’occasione per esplorare il potenziale espressivo della fotografia, sottolineando la sua forza nel raccontare storie, stimolare emozioni e aprire finestre su mondi che altrimenti potrebbero rimanere invisibili».

«Nel 2024 festeggio i venti anni di attività, perciò con Chiara Moro abbiamo voluto fare qualcosa di particolare per questa edizione di Avveduti - spiega a b2eyes TODAY Vania Vidotto, titolare del punto vendita del Pordenonese - Abbiamo deciso di ospitare una rosa di fotografi provenienti dal territorio di Spilimbergo, che è davvero una fucina di talenti tra mosaicisti, pittori, musicisti e così via. Il fil rouge tra loro non sta nei soggetti o nei temi affrontati e neppure nello stile, ma nell’essere originari di queste zone: c’è chi immortala paesaggi, chi macro di animali e insetti, chi scorci dalle finestre, chi ancora esperienze di viaggio. Il legame tra la fotografia e la visione è immediato, ma gli autori hanno diversi punti di vista e di utilizzo della fotografia stessa». A inaugurare il percorso, che chiama in causa dunque tanto lo sguardo dell’artista quanto quello di chi fruisce l’opera, sono stati gli scatti di Fabrizio Rigutti, in mostra dal 2 al 23 marzo scorso (nella foto principale e in quella sopra, alcune opere). Ai dettagli delle sue foto, che trasportano l’osservatore in un viaggio sensoriale in cui si intrecciano la presenza umana e la maestosità della natura, Vidotto ha abbinato occhiali neri dagli spessori bold che richiamassero «lo stile delle immagini, per farle risuonare con la stessa frequenza d’onda cromatica – spiega la professionista friulana - Ho notato che molti si fermavano a guardare le vetrine, vuol dire che ho trovato la chiave giusta».

Le fotografie saranno ospitate non solo in negozio, ma anche nella sala d’ingresso del Cinema Teatro Miotto di via Barbacane e saranno visibili quando è aperto per gli spettacoli, grazie al patrocinio dato per la prima volta alla manifestazione dal Comune di Spilimbergo. «È un piccolo grande risultato, siamo molto contenti di aver coinvolto la città in modo diverso», commenta Vidotto. Le prossime mostre vedranno esporre dal 14 aprile al 4 maggio Sara Corsini, dal 22 giugno al 13 luglio Davide Cancian, dal 29 luglio al 17 agosto Juan Carlos Marzi e dal 28 settembre al 19 ottobre Dario Cancian.

Nel frattempo, sabato 6 aprile, Ottica Visus ha celebrato con una piccola festa, con catering e dj set, il ventesimo anniversario. Vidotto vanta un percorso professionale ultratrentennale: al termine degli studi a Pieve di Cadore, ha lavorato prima in una catena e poi in un negozio di ottica a conduzione familiare. «Dopo una decina di anni presso un altro punto vendita, sono entrata in quella che oggi è Ottica Visus: nel 2003 come dipendente, per poi diventare socia della figlia del proprietario, con cui ho creato l’attuale insegna, e rilevare del tutto l’attività nel 2005 - racconta l’ottica friulana, che ha anche completato la propria formazione con gli studi di optometria presso l’Istituto Zaccagnini, nel corso fuori sede di Mestre - Negli anni, da quando mi sono messa in proprio, ho dapprima rinnovato gli spazi, per poi trasferirmi durante il Covid in questo nuovo centro ottico di vicolo Concavo. Non avendo potuto, per le restrizioni in vigore all’epoca, organizzare una festa di inaugurazione, ho colto l’occasione del ventesimo anniversario per fare un brindisi con i miei clienti negli spazi antistanti lo store. Dal mercoledì precedente Estiara mi ha anche dato la sua apecar brandizzata con gli occhiali che girava per il paese e ho esposto il campionario in negozio per far conoscere questo marchio particolare di eyewear che utilizza materiali innovativi e inusuali» (nella foto sopra, la vetrina addobbata per l’occasione).

N.T.

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