Occhialeria, il mercato interno si avvicina al pre-Covid

Secondo i dati di GfK, nel primo semestre 2023 i consumi nel canale ottico nazionale hanno fatto registrare +4,3% in valore rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente

«La sempre brillante performance sui mercati internazionali si è accompagnata a una crescita più contenuta sul mercato italiano, che comunque ha recuperato molto bene rispetto al primo periodo post pandemico - si legge in una nota di Anfao - Analizzando meglio il dato, accanto alla buona crescita delle vendite degli occhiali da sole (+4,5% in valore nel primo semestre), troviamo il comparto vista che tra montature (+5,9%) e lenti (4,3%) pesa per il 70% del fatturato del canale ottico. Si mantiene la tendenza a una maggior performance dei prodotti ad alto valore aggiunto soprattutto per le lenti oftalmiche. Anche il sell in conferma queste tendenze».

 

Ancora migliori i riscontri sui mercati esteri, che da gennaio a giugno 2023 hanno fatto segnare +15,7% in valore, attestandosi a 2 miliardi e 840 milioni di euro (nella tabella principale), con tutte le principali aree e i paesi di riferimento in aumento (nelle tabelle sotto). «I dati del primo semestre confermano l’andamento positivo del settore, tuttavia lo scenario congiunturale complesso e il continuo innalzamento dei tassi d’interesse ci fanno guardare al prossimo futuro ancora con prudenza - commenta in una nota Giovanni Vitaloni, presidente di Anfao - In questo momento si può ipotizzare, già nel breve periodo, un rallentamento delle esportazioni dovuto ad alcune avvisaglie del mercato: ad esempio l’export negli Stati Uniti si è indebolito negli ultimi mesi pur mantenendo ancora livelli alti». In definitiva, le vendite sui mercati internazionali, «avvantaggiandosi anche della debolezza dell’euro, hanno mantenuto nel semestre una crescita in valore ancora a doppia cifra, seppur più contenuta - precisa il comunicato dell’associazione delle aziende italiane di eyewear e oftalmica - In linea generale, considerando le previsioni economiche complessive, resta comunque prevedibile un rallentamento delle esportazioni nella seconda parte del 2023: si stima quindi una crescita in valore in chiusura d’anno che potrebbe oscillare tra l’8 e il 10%».

(red.)

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