Occhi dei Bimbi: gli approfondimenti sono necessari già dalla prima infanzia

È il messaggio che Enrica Ferrazzi, fondatrice del progetto ventennale dedicato alla prevenzione dell’ambliopia e delle altre problematiche visive nei soggetti più piccoli, intende inviare per far comprendere l’importanza dei controlli precoci: solo nell’ultimo appuntamento, organizzato nelle scorse settimane a Cantù, in provincia di Como, il 15% degli esaminati aveva bisogno di una visita specialistica approfondita

Occhi dei Bimbi è nata oltre 20 anni fa da un’esperienza personale di Enrica Ferrazzi, una diagnosi tardiva di ambliopia ricevuta dalla figlia Elisa. Da qui è nata la volontà di creare una community di supporto, con un team di professionisti, medici, educatori, creativi, che sensibilizzi le famiglie e realizzi contenuti e iniziative pensate per coinvolgere direttamente i più piccoli, con l’obiettivo di rendere la prevenzione visiva parte integrante della loro crescita, in modo semplice, naturale e anche divertente. Tra queste attività figurano i controlli alla presenza di personale medico. «Sono purtroppo ancora poche le realtà che in Italia oggi offrono screening a livello pubblico e gratuito - spiega a b2eyes TODAY Ferrazzi - Tuttavia è significativo quanto emerge dai risultati dell’attività di prevenzione primaria che proponiamo da anni in maniera itinerante: sono numerosi, infatti, i problemi intercettati sotto la supervisione dell’oftalmologo pediatrico Roberto Magni (nella foto), insieme a un tema di oculisti e ortottisti che eseguono controlli visivi gratuiti usando gli autorefrattometri, su bimbi molto piccoli, fra i 10 e i 22 mesi, perché più è precoce la diagnosi, maggiori sono le possibilità di recupero».

L’ultimo in ordine di tempo si è tenuto a Cantù, in provincia di Como, il 17 maggio: su quasi 170 bambini coinvolti, il 15% era in codice rosso, il 17% in codice giallo. «Rosso indica che il piccolo deve essere portato subito dall’oculista, giallo, invece, che si ha un po’ più di tempo, ma è fondamentale non posticipare la visita specialistica - precisa Ferrazzi – L’obiettivo degli screening di Progetto Elisa | Occhideibimbi, e in generale tutti gli screening di prevenzione primaria, non è quello di togliere un pensiero e far dormire sonni tranquilli ai genitori, ma di sensibilizzarli sul fatto che serve un controllo costante».

A supporto di questo obiettivo è stato realizzato un opuscolo, in collaborazione con EssilorLuxottica, che rappresenta una sintesi del libro scritto dalla stessa Ferrazzi lo scorso anno con l’oculista Maria Antonietta Stocchino. «Lo scopo rimane il medesimo: accompagnare i genitori dalla nascita del bambino, informandolo su quelle che sono le tappe dei controlli da effettuare, ma anche i segnali da attenzionare - dice ancora Ferrazzi - Con la nota che purtroppo, se la problematica è monoculare, il piccolo non si lamenta di non vedere bene perché sopperisce con l’altro occhio».

Le attività di screening sono solitamente realizzate in collaborazione con i Comuni, i quali hanno a disposizione l’anagrafica dei bambini in target con i controlli visivi, che devono essere prenotati e che vengono effettuati in locali idonei: l’ente invia le lettere informative alle famiglie per invitarle a effettuare lo screening. «Il nostro progetto riprenderà poi a settembre, con l’inizio della scuola», conclude Ferrazzi.

Francesca Tirozzi

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