Milano, nel centro ottico l’albero di Natale è raffinato

Tanti gli allestimenti nei punti vendita del capoluogo lombardo: spiccano decorazioni lineari e di design che mettono in evidenza i modelli di occhiali pensati per le Festività

Le luci di Natale nelle strade sono sempre più intense e numerose, mentre gli allestimenti nei negozi sono sempre più lineari e raffinati, come a Roma, addobbata per le Festività. Abolito l’eccesso, impera il design. Nel centro di Milano a parte l’abete “quasi tradizionale” di piazza Duomo, molti gli alberi di Natale speciali. E gli ottici non sono da meno nelle loro vetrine. Punto Ottico Humaneyes (nella foto principale, a sinistra) in piazza Meda sostituisce il pino con coni avvolti in carta dorata, sui quali scendono a cascata fili con luci scintillanti. L’albero di Ottica Riga (nella foto principale, a destra), in corso Italia, strizza l’occhio all’Arte Povera, con travi impilate, su cui sono appesi, oltre alle tradizionali palle natalizie, vari occhiali. Anche per Ottica Saccani, in corso Genova, gli alberi sono un cono fatto di fili dorati da cui pendono montature e un altro con fili di lampadine, festoni di aghi di pino e fiocchi rossi.​ I veri protagonisti della vetrina, però, sono i pinguini con gli occhiali.

Sono tradizionali gli alberi di Natale di Ottica Boati, in viale Sabotino, ma sono piccolissimi, circondati dall’eyewear. Su di loro sono sospese strane teste di lana colorate e con occhiali. Per Ottica Chierichetti, in corso di Porta Romana, l’albero è un nastro di aghi di pino che serpeggia intorno a piccoli, panciuti Babbi Natale.

Ma c’è anche chi come Ottica Marchesi, in via Solferino, elimina completamente alberi e aghi di pino e riempie di colorati palloni da aerostato la vetrina, da cui si intravede all’interno una Gioconda occhialuta. 58 Ettore Ponti, in via Crema, mantiene le colorate vetrine con eccentrici cappelli e ha festeggiato il Natale trasformando il negozio in un divertente salotto letterario, in cui si è parlato del “Panettone in velocità” dei Futuristi.

Luisa Espanet

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