Mido Outlook: focus su ecommerce per gli investimenti futuri

La terza edizione dell’indagine internazionale tra gli operatori del settore, presentata all’ultimo salone (nella foto, uno scorcio dell'ingresso ai padiglioni), ha fatto il punto sulla situazione del mercato globale dell’ottica e sulle aspettative nel futuro. Le oltre 1.300 aziende, tra espositori e visitatori, provenienti da quasi cento paesi, intervistate fra gennaio e febbraio di quest’anno da Grs Ricerca e Strategia, considerano la situazione attuale stabile

La terza edizione della ricerca di Mido ha ottenuto 1.331 risposte su oltre 98 mila invii, con una response dell’1,5%: per il 50% gli intervistati sono italiani (la maggior parte dal nord ovest), per l’altro 50% provenienti dal resto del mondo.
«La nota positiva è che oltre la metà dei coinvolti (53%) ha fiducia nel futuro, soprattutto in America e Oceania - si legge in un comunicato di Mido Anfao - Per quanto riguarda invece le criticità, tutti gli intervistati vedono gli aspetti fiscali, burocratici e regolatori, i prezzi di vendita e il costo del lavoro come le maggiori sfide cui far fronte». Secondo l’indagine, l’export rimane un fattore X per le aziende, il 40% di esse genera oltre la metà dei propri ricavi all’estero (Europa occidentale e America i territori di maggior business). La Cina è considerata il paese su cui scommettere nel futuro.
«Entrando nello specifico del mercato, secondo il 76% circa degli intervistati gli ottici sono ancora il canale preferito per venire a contatto con i clienti, ma per quasi il 40% è l’ecommerce l’area su cui si concentreranno maggiormente gli investimenti futuri - prosegue la nota - Sempre in tema di distribuzione le private label valgono il 35% del mercato e in generale sono considerate un mercato stimolante per il futuro. Inoltre, l’area che godrà di una maggiore espansione nei prossimi anni è quella dei sistemi informatici legati al mondo dell’eyewear».
Altro aspetto interessante è come i professionisti si tengono aggiornati: oltre il 76% partecipando a fiere e manifestazioni, il 66% tramite internet, il 55% attraverso i social e il 52% con i magazine specializzati. Seguono con percentuali intorno al 40% newsletter, conferenze e associazioni di settore.
(red.)

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