Molti lo ricordano una ventina di anni fa, giovane difensore cresciuto nel Milan. Poi la sua carriera è proseguita tra Empoli, Cagliari e Sassuolo (nella foto sotto, tratta da canalesassuolo.it), sempre nel massimo campionato professionistico, quindi in Serie B e C, impreziosita da 15 presenze nella Nazionale Under 21. Ed è stata accompagnata da un’attenzione particolare alle problematiche visive. Lo ha raccontato lui stesso il 1° dicembre scorso alla convention di Santa Lucia di Federottica Milano Acofis, incentrata su sport e visione, insieme a Massimo Trevisol, che ha spiegato l’esperienza optometrica all’interno di quel centro di eccellenza che era Milan Lab.
«Ho iniziato a indossare le lenti a contatto appena diventato maggiorenne, per circa 15 anni: in questo lungo periodo mi sono sottoposto all’ortocheratologia, che ha permesso di stabilizzare la lieve miopia di cui soffrivo – racconta a b2eyes TODAY Lino Marzorati (nella foto principale), oggi trentottenne - Qualche anno fa mi hanno fatto conoscere il mondo dell’ottica e ho percepito che avrebbe potuto offrire anche delle opportunità professionali: così mi sono diplomato alla sede milanese dell’Istituto Zaccagnini, nel frattempo ho smesso di giocare e ho iniziato ad allenare i ragazzi, svolgendo contemporaneamente uno stage presso Ottica Balsamo di Limbiate, in provincia di Monza e Brianza».
Oggi Marzorati è responsabile dell’Under 11 nelle giovanili del Milan e si sta specializzando, attraverso corsi di formazione e pratica optometrica, proprio nella contattologia che ha accompagnato i suoi anni da calciatore. «Si tratta di un segmento che mi consentirebbe di coniugare l’attività di ottico con quella di allenatore - spiega - Peraltro sto già cercando di applicare le competenze acquisite sui campi da calcio: eseguo rapidi test visivi ai ragazzi, con l’intenzione di allargarli a tutte le formazioni del mondo giovanile in cui mi trovo». Marzorati è, infatti, convinto che oggi anche nel calcio ci sia maggiore sensibilità rispetto al passato sulla relazione tra prestazioni sportive ed efficienza della visione. «A livello professionistico sono ampi i margini di sviluppo, mentre in altre discipline l’attenzione al binomio sport e visione risulta già apprezzabile, come hanno dimostrato alcuni interventi all’evento del dicembre scorso organizzato da Acofis - sottolinea - Nel mondo del pallone ci si preoccupa soprattutto delle problematiche fisiche degli atleti, della loro postura e così via: ecco perché mi piacerebbe contribuire a introdurre maggiormente una cultura legata anche a quelle visive, ad affrontarle e risolverle e a migliorare le performance dei calciatori in tale ambito».
Angelo Magri