Lozza Arte porta un’opera di recupero ambientale e sociale nei centri ottici

Il progetto dello storico housebrand di De Rigo prevede una collaborazione con l’artista Luigi Masecchia che lavora riutilizzando tappi metallici: come manifesto dell’iniziativa, una sua realizzazione verrà esposta presso i negozi in cui è in vendita la collezione eyewear dedicata

Dagli oltre 145 anni di storia del brand di proprietà di De Rigo nasce Lozza Arte, un progetto speciale che ne rielabora il Dna.

L’iniziativa comprende la collezione declinata in due famiglie (nella foto, un modello), Arpeggio e Adagio, nomi ispirati al mondo dell’Opera italiana, con otto modelli, sei da vista e due da sole che si distinguono per una serie di particolari come le cerniere a cinque snodi rivettate e il fregio a cinque righe nei terminali delle aste. Il logo viene graficamente reinterpretato «a sottolineare l’esclusività della linea Lozza Arte, con la data 1878 che inclina il numero 8 a richiamare il simbolo dell’infinito, mentre il monogramma tridimensionale sul frontale dell’occhiale è un sigillo di autenticità e prestigio, riconoscibile in tutto il mondo - si legge in un comunicato di De Rigo Vision - Anche il packaging si differenzia, con custodie di velluto verde».

Lozza ha inoltre avviato un’alleanza con il mondo dell’arte. «Da qui l’incontro con l’artista Luigi Masecchia che crea le sue opere riutilizzando tappi metallici e che per Lozza Arte ha reinterpretato un’illustrazione con il logo iconico degli anni 50 - prosegue la nota - Per realizzare questo progetto, l’artista ha utilizzato 1.600 tappi in metallo, supportato da 14 ragazzi disabili che fanno parte della sua associazione senza scopo di lucro Tappos, la quale promuove e sostiene la creatività, il rispetto per l’ambiente e il recupero sociale». L’opera sarà esposta presso i punti vendita della collezione Lozza Arte come manifesto dell’esclusività del progetto, in cui ogni copia è numerata e firmata dall’artista.

(red.)

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