Il 16 luglio Assunta Legnante (nella foto, tratta da gazzetta.it) non ha soltanto vinto la medaglia d’oro nel getto del peso F11/12, la categoria che raggruppa atlete non vedenti o ipovedenti, dopo quella di bronzo nel lancio del disco qualche giorno prima: dai Mondiali di Lione nel 2013 nessuna atleta cieca o ipovedente l’ha mai battuta in una rassegna iridata. Questi successi si sommano ai titoli olimpionici di Londra 2012 e Rio 2016, oltre all’argento alle ultime Paralimpiadi di Tokyo 2020, sempre nel peso. A tale specialità ha aggiunto il disco, «cominciato per la prima volta da atleta paralimpica, dopo il successo di Londra, dove era arrivata quasi sconosciuta, visto che aveva iniziato pochi mesi prima, quando la vista le era calata del tutto - spiega La Gazzetta dello Sport - E anche qui sono arrivate medaglie importanti, fra argento e bronzo sempre. A 45 anni è ancora imbattile, malgrado qualche problema fisico, con una classe cristallina».
Legnante, oltre a spronare altre ragazze con lo stesso handicap a raggiungere i risultati che, con sacrificio e fatica, lei è riuscita a cogliere, ha citato Vasco Rossi: «Io sono ancora qua, eh già!», ha commentato al termine della gara di Parigi. Nel descrivere la sua impresa, sempre il quotidiano sportivo la definisce rappresentante dei due mondi, quello paralimpico e quello olimpico nella prima decade di questo secolo. «Già allora avrei potuto partecipare a gara paralimpiche, ero ipovedente grave», ha dichiarato al giornale l’atleta di Frattamaggiore, in provincia di Napoli.
Sono stati molti i suoi successi nel getto del peso da normodotata, tra i quali spiccano il titolo europeo indoor del 2007 e il record italiano indoor a 19,20 metri, stabilito nel 2022. Assunta ha gareggiato in questo ambito fino alle Olimpiadi di Pechino 2008. «E da lì poi, nel 2009, pian pianino gli occhi mi hanno cominciato quasi ad abbandonare. Io ho sempre avuto un problema alla nascita che era un glaucoma congenito, il quale però non mi aveva mai creato problemi allarmanti perché comunque riuscivo a gestirlo in modo normale, in modo tranquillo, con i medicinali - racconta la campionessa azzurra su memoriaparalimpica.it - Poi invece dal 2009 a questa parte i problemi hanno cominciato a rendersi più importanti e dal 2010 al 2012 ho perso completamente la vista, anche facendo vari interventi chirurgici».
(red.)