Le donne (soprattutto quelle dell’ottica) lo sanno

Al recente evento #Itsallretail, sul retail della moda e del lusso, organizzato da BrainzItaly a Milano, in cui si accennava al valore dell’eccellenza nella customer experience, erano presenti come relatori solo uomini. Un paradosso su cui riflettere

Mi è venuto inizialmente da sorridere nel leggere di tanti uomini sul palco che hanno discusso di esperienza d’acquisto nel lusso e nella moda, fatta principalmente dalle donne. Come viaggiare a fari spenti nella nebbia. Mi è tornato in mente quel memorabile film, What women want, in cui il protagonista, Mel Gibson, prova i collant e le cerette per immedesimarsi nella vita delle donne e azzeccare lo slogan pubblicitario per vendere.
È così facile allora per un uomo capire cosa passa per la testa di una donna? Per dare una risposta occorrerebbe conoscere meglio il lato forte del cosiddetto “sesso debole”.
Secondo diverse ricerche, pubblicate negli ultimi anni e condotte in vari paesi, le donne hanno una migliore memoria verbale e un eloquio più fluente. La capacità di distinguere e ricordare gli odori è più sviluppata nella donna come lo è la memoria visiva. Se parliamo di gusto, hanno più recettori degli uomini per il salato. Nella manipolazione di oggetti sottili le donne riescono meglio di noi. Dai cinque sensi ai sentimenti: la loro capacità di perdonare è superiore a quella degli uomini, così come la tolleranza e l’empatia. Prestano più attenzione agli sguardi e ai volti delle persone. Uomini e donne gestiscono lo stress e il dolore in maniera del tutto diversa. L’uomo esaurisce rapidamente le riserve di glucosio, che fornisce energie necessarie ad affrontare lo stress, e lo ricerca nell’alcol. La donna reagisce diversamente: soffre con maggiore dignità dell’uomo, forte anche dell’esperienza in gravidanza. Per prudenza, responsabilità e sicurezza la donna ha un atteggiamento migliore alla guida. Sembra dipenda dagli estrogeni che influenzano positivamente la zona dei neuroni attenta alle regole.
Sarà per tutti questi e altri motivi che nell’ottica siamo avveduti e la presenza femminile nelle stanze dei bottoni è più consistente? Se prendiamo esempio dall’oftalmica, direi di sì. Il timone di molte divisioni marketing in Italia è al femminile: Gruppo Essilor, Hoya, Optovista, Rodenstock, Transitions, Zeiss, per citare le principali, ne sono la prova concreta. Le vorrei tutte sul palco al Progressive Business Forum che si terrà a Firenze il 30 giugno. Chiederei loro: come desiderano vedere le donne?
Nicola Di Lernia

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