Vero e proprio gigante dell’optometria mondiale, nonché appassionato estimatore dell’Italia, il docente inglese è mancato nei pressi di Londra il 5 agosto scorso
In piena estate il Professore Emerito Robert Jackson Fletcher (nella foto, per cortesia di Janet Voke) ci ha lasciato all’età di 94 anni. Per comprendere quanto sia stato rilevante il suo ruolo nella storia globale dell’optometria potrebbe essere sufficiente fare menzione a un momento fondamentale per l’evoluzione, in Europa, dell’optometria da disciplina meramente tecnica a una dimensione anche accademica: nel 1966 gli fu assegnata la prima cattedra universitaria di Optometria al di fuori degli Stati Uniti.
Bob, come gradiva essere chiamato, è stato associato alla City University of London sin dall’inizio degli anni 40, prima come studente (a quel tempo l’ateneo era denominato Polytechnic Northampton College) e successivamente come docente; poi, per quasi un ventennio, come direttore del Dipartimento di Optometria e Scienza della Visione. In tale veste s’impegnò, tra l’altro, affinché si sviluppassero gli studi post graduate di Master e PhD in Scienza della Visione.
Sebbene fosse affascinato da ogni aspetto connesso al fenomeno della visione, i suoi interessi accademici prevalenti riguardavano i difetti del senso cromatico e le lenti a contatto. Su questi argomenti scrisse opere che hanno avuto un ruolo cruciale nel panorama optometrico mondiale. Inoltre, elaborò diversi test per l’esame del senso cromatico, fra cui tre diverse edizioni del City University Colour Vision test, ma anche uno specifico per bambini (Fletcher-Hamblin test) e una lanterna cromatica (CAM Lantern).
Ha contribuito fortemente anche a favorire lo sviluppo dell’educazione optometrica in varie parti del mondo, tra cui Norvegia, Israele, Islanda, Etiopia, Portogallo. A Roma, nel ruolo di direttore accademico, in associazione con la City University of London, all’inizio degli anni 80 gestì un corso triennale di optometria in lingua inglese.
Grazie Bob, Maestro ineguagliabile, per essere stato un modello di riferimento per generazioni di studenti.
Luigi Lupelli
