L’Italia del 2020: crollano i consumi, raddoppiano i risparmi

Su base tendenziale lo scorso anno il Pil è calato dell’8,9%, il reddito delle famiglie del 2,8%, nonostante il massiccio sostegno delle misure anticrisi, e la spesa per i consumi finali del 10,9%, mentre la propensione al risparmio è passata al 15,8% dall’8,2% del 2019. Lo evidenziano gli ultimi report dell’Istat, che mostra però un recupero a febbraio 2021, almeno in termini congiunturali

Così, dopo un anno fortemente negativo, a febbraio 2021 l’Istat stima un aumento congiunturale per le vendite al dettaglio del 6,6% in valore e del 7,2% in volume. La crescita è dovuta al marcato recupero dei beni non alimentari (+14,8% in valore e +15,4% in volume), mentre i beni alimentari sono in calo (-2,4% in valore e -2,2% in volume). Nel trimestre dicembre 2020-febbraio 2021, le vendite al dettaglio sono invece diminuite, sempre in termini congiunturali, del 2,2% in valore e del 2,6% in volume. I beni non alimentari sono calati del 4,1% in valore e del 5% in volume, mentre le vendite dei beni alimentari sono state in crescita (+0,1% in valore e +0,5% in volume).

In termini tendenziali, invece, a febbraio 2021 permane un calo marcato, sia nel settore alimentare sia in quello non alimentare, ottica compresa (vedi tabella). Tanto nella grande distribuzione quanto nelle imprese operanti su piccole superfici diminuiscono le vendite per entrambi i settori merceologici. Su base tendenziale, infatti, le vendite al dettaglio calano complessivamente del 5,7% in valore e del 7% in volume. La flessione è simile per i beni non alimentari (-6% in valore e -7,8% in volume) e per i beni alimentari (-5,5% in valore e -5,6% in volume). Tra i beni non alimentari, si registrano diminuzioni tendenziali diffuse: il gruppo foto-ottica e pellicole registra -6,9%.

Rispetto a febbraio 2020 il valore delle vendite al dettaglio si contrae in quasi tutti i canali distributivi: la grande distribuzione (-5,8%), le imprese operanti su piccole superfici (-7,6%) e le vendite al di fuori dei negozi (-6,6%). Solo il commercio elettronico mostra un forte aumento (+35,8%).

(red.)

 

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