La presenza di Anfao, Aimo, Siso, Federottica e delle numerose aziende produttrici e retail hanno fatto del Forum 2024 l’evento congressuale indipendente più importante dell’anno, con un gradimento diffuso anche sui temi affrontati e sul format. Non è scontato confezionare un menù di contenuti sulla gestione della presbiopia coinvolgendo allo stesso tempo oculisti, ottici optometristi, manager, product specialist, docenti delle scuole e delle università, istituzioni: probabilmente l’esperienza del percorso, iniziato cinque anni fa, ha aiutato gli organizzatori a misurare bene gli ingredienti e a servirli con cura. Un gradimento particolare all’interno di tale menù è riservato al dolce, ovvero l’ultimo giorno del Forum: rappresenta la parte più difficile, a chiusura di una domenica ricca di testimonianze e confronti, ma quest’anno il lunedì ha offerto alcune sorprese.
Dopo la testimonianza di un imprenditore ottico sul tema della telerefertazione possibile, supportata da dati e auspici di relazione attiva con il mondo oftalmologico, si è passati a una discussione animata nel campo della formazione. Ne è emerso che l’ottico, nel percepito dei giovani che devono scegliere una strada, viene vissuto come reminiscenza di un percorso tecnico professionale che poco li attrae. Tuttavia l’ottico è ben altro: una figura sociale di riferimento per il proprio territorio, il primo gradino che si sale in caso di malessere visivo, una professione che in futuro si troverà a dialogare sempre di più con quella medica.
In sostanza sta a noi rendere l’atterraggio più interessante e stimolante. La prova è venuta subito dopo, con l’esibizione di nove professionisti della visione, selezionati tra i numerosi video arrivati alla segreteria organizzativa, nel primo Talent Show della Presbiopia, pensato come un proseguimento dello show educativo dello scorso anno: il loro impegno e quello delle giurie di esperti, dell’industria e della stessa platea hanno dimostrato che l’ottica non è solo una professione ma anche un’arte. E qui, a Napoli, sanno più di tutti che cosa questo significhi.
Nicola Di Lernia