Fumo, fa perdere anche la capacità di discriminare contrasti e colori?

La causa sarebbero le sostanze con componenti chimiche neurotossiche come quelle contenute nelle sigarette

Che il fumo sia uno dei fattori di rischio accertati o presunti per alcune patologie e problematiche visive è un fatto assodato. Ora una ricerca, pubblicata su Psychiatry Research, di un team del Perception, neuroscience and behavior laboratory di Joao Pessoa, capitale dello stato del Paraíba, nel nord del Brasile, in collaborazione con un ricercatore della statunitense Rutgers University, di Piscataway, nel New Jersey, ha messo in luce anche che fumare più di 20 sigarette al giorno potrebbe indebolire la capacità di discriminare bene contrasti e colori.
Come riportato dal sito dell’università americana, per lo studio sono state analizzate 71 persone sane, che in vita loro avevano fumato meno di 15 sigarette, e 63 che ne fumavano oltre un pacchetto al giorno, avevano ricevuto una diagnosi di tabagismo e non avevano mai provato a smettere. I ricercatori hanno esaminato il modo in cui i soggetti, seduti a 150 centimetri da un monitor a tubo catodico da 19 pollici che mostrava loro degli stimoli, hanno discriminato i livelli di contrasto e i colori. Secondo l’indagine, i risultati hanno indicato cambiamenti significativi nella visione dei colori rosso-verde e blu-giallo dei fumatori, il che suggerirebbe che il consumo di sostanze con componenti chimiche neurotossiche, come quelle contenute nelle sigarette, potrebbe causare una perdita generale della visione del colore. Avrebbero anche scoperto che i forti fumatori avevano una ridotta capacità di discriminare contrasti e colori rispetto ai non fumatori. Sebbene la ricerca non fornisca una spiegazione fisiologica per i risultati, il team di studiosi che l'ha condotta afferma che dal momento che la nicotina e il fumo danneggiano il sistema vascolare, a essere danneggiati sarebbero anche i vasi retinici.
(red.)

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