Per la sua ottava edizione, la Forlini Fashion Week ha lanciato “Occhiali in scena”, che ha coinvolto i centri ottici dell’insegna dal 17 al 24 maggio e ha fatto ruotare il proprio format attorno al tema del teatro attraverso una nuova interpretazione dell’eyewear: ogni montatura è stata infatti considerata un mezzo per comunicare emozioni, identità, espressività. «Il volto è sempre più protagonista, è il nostro palcoscenico e gli occhiali sono al centro di uno spettacolo che intreccia moda, tecnologia e umanità: se prima erano considerati soltanto un ausilio visivo, oggi possono essere addirittura dei computer da indossare - spiega a b2eyes TODAY Angelica Pagnelli (nella foto, a sinistra, con Gianni Forlini), ideatrice del format - Ho quindi legato la tradizionale settimana di Forlini Optical alla grande capacità espressiva della recitazione».
Per l’evento sono stati coinvolti gli attori di Spazio A, scuola di teatro di Ravenna. «Posizionati davanti alle vetrine, hanno realizzato le proprie performance indossando gli occhiali e trasmettendo, tramite le loro interpretazioni, le emozioni, dalla gioia alla rabbia, racchiuse nelle collezioni della primavera estate 2025 - dice al nostro quotidiano Gianni Forlini, titolare dell’insegna - Attraverso il racconto e la mimica facciale sono state illustrate le 14 tendenze elaborate da Pagnelli, le cui consulenze hanno affiancato tale attività, il mercoledì nel punto vendita di Fidenza, giovedì e venerdì nei due negozi di Ravenna e sabato in quello di Bologna».
Le performance itineranti sono state a loro volta accompagnate da altri artisti (nella foto, a destra), che realizzavano opere con l’obiettivo di rappresentare le varie emozioni. «Sono così nati una serie di quadri tutti diversi, con cui allestirò una parete del nostro Hub», aggiunge Forlini.
Ed è proprio nel Forlini Hub che si è svolto l’evento clou della settimana: sono stati invitati i clienti top e due attori, Marco Montanari e Silvia Rossetti, sempre di Spazio A, i quali hanno recitato dei monologhi alla scoperta dell’espressività e dei sentimenti, che il pubblico presente ha cercato di decodificare attraverso la mimica facciale. «L’appuntamento era diviso in due parti: nella prima un attore inscenava una determinata situazione che generava emozioni nell’altro interprete, racconto al quale Angelica abbinava sempre un occhiale - afferma ancora l’imprenditore ravennate - Nella seconda fase protagonista è stato il pubblico. Mentre la sua immagine veniva proiettata su un grande teleschermo, alcuni ospiti presenti erano, infatti, chiamati a sedersi di fronte a una telecamera e stimolati a interpretare alcune emozioni, abbinate sempre a una montatura: gli altri erano a loro volta invitati a indovinare il sentimento espresso».
Francesca Tirozzi