Fielmann, accordo coi sindacati sulla procedura di licenziamento per 32 dipendenti

Riguarda i lavoratori degli 11 punti vendita in Italia chiusi di recente dal retailer tedesco: gli esuberi, ridotti a poco più di una trentina, a seguito del confronto conclusosi a gennaio, sono stati gestiti con il criterio della non opposizione con incentivo all’esodo volontario

Nella seconda metà di gennaio è stato raggiunto l’accordo tra i sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs e la direzione di Fielmann sulla procedura di licenziamento collettivo attivata per 32 dipendenti di Fielmann a fronte della chiusura dei negozi di Ancona, Bassano del Grappa, Imola, La Spezia, Livorno, Lucca (nella foto), Mantova, Mestre, Padova, Pordenone e Udine.
Si è concluso così in fase sindacale «un ampio confronto tra le parti, nell’ambito del quale le organizzazioni sindacali hanno incontrato forti resistenze da parte dell’azienda nell’accettare la non opposizione all’esodo come criterio esclusivo di gestione degli esuberi», si legge in una nota, pubblicata da Fisascat Cisl il 22 gennaio scorso, in cui si chiariva che l’accordo raggiunto ha previsto l’adesione volontaria e un incentivo all’esodo per i lavoratori interessati, che entro il 23 gennaio hanno potuto comunicare via email alla società la propria decisione.

Ai lavoratori aderenti Fielmann ha così riconosciuto, riporta ancora il comunicato di gennaio, «un’offerta conciliativa ai sensi dell’art. 6 del D.Lgs 23/2015 (Jobs Act), che sarà erogata al netto tramite assegno circolare contestualmente all’intimazione del licenziamento».

B2eyes TODAY ha contattato Fisascat Cisl, che ha confermato la conclusione della trattativa sindacale con l’accordo raggiunto, mentre Fielmann non ci ha al momento rilasciato alcun commento per approfondire la questione.

(red.)

 

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