Conflitto in Ucraina, impennata dell’inflazione e un diffuso stato d’ansia tra i consumatori: sono i tre fattori che caratterizzano l’attuale scenario internazionale e inducono i vertici di Anfao, l’associazione delle aziende italiane di montature e lenti oftalmiche, alla cautela e alla prudenza nel valutare i dati sull’export, relativi al periodo gennaio-agosto 2022, e, soprattutto, le stime di fine anno, diffuse all’ultima assemblea dell’organismo, che si è tenuta il 14 dicembre presso il Museo dell’Occhiale di Pieve di Cadore.
«Il settore sta performando bene, è in crescita e prevediamo di chiudere l’anno con il segno “più”, ma i rincari che stiamo osservando limiteranno a breve il potere d’acquisto delle famiglie e l’aumento dei costi delle materie prime, la crisi energetica, l’inflazione galoppante e un quadro geopolitico instabile richiedono estrema cautela e attenzione verso le previsioni future - commenta in una nota Giovanni Vitaloni, presidente di Anfao - L'aumento delle bollette e dei costi operativi, senza nuove e ulteriori misure di sostegno, potrebbe mettere a rischio la prosecuzione dell'attività di molte aziende del settore nei prossimi mesi, soprattutto le piccole e medie imprese, meno preparate ad assorbire altri aumenti dei prezzi delle materie prime, dei trasporti, della logistica, degli imballaggi e così via. Occorrerà rimboccarsi le maniche per non lasciare indietro nessuno sulla strada dello sviluppo. Ad alimentare questo spirito sono necessarie collaborazione e cooperazione, che al settore eyewear sicuramente non mancano, ma anche un importante intervento del nostro governo».
I primi 8 mesi del 2022 sono stati positivi per l’occhialeria italiana, soprattutto in relazione alle esportazioni, che assorbono circa il 90% dell’intera produzione, con +22,4% rispetto allo stesso periodo del 2021 e un valore complessivo di oltre 3,2 miliardi di euro (nella tabella principale). In termini di aree geografiche stanno recuperando tutte rispetto al 2021 (nelle tabelle sopra).
«Per la fine del 2022 Anfao ha stimato un incremento complessivo delle esportazioni del 12-14% e della produzione dell’8-10% rispetto all’anno precedente - si legge nel comunicato dell’associazione - Stabili invece rispetto al 2021 mercato interno, con previsioni di crescita tra +0,5% e +1%, e occupati, tra -1% e +1%».
(red.)