Grazie all’iniziativa della facoltà di Architettura di Palermo, nell’ambito del corso di laboratorio di Disegno industriale, l’azienda oftalmica ha preso parte al progetto finalizzato a utilizzare gli scarti per ridurre l’impatto ambientale, realizzando una serie di lampade che verranno messe in mostra in occasione della seconda edizione dell’evento, in programma a novembre a Torino
Come si possono utilizzare gli scarti della produzione di lenti, che ad esempio non hanno superato il test di qualità, per ridurre l’impatto sull’ambiente? Divel Italia ha cercato di rispondere a questa domanda. Insieme agli studenti del terzo anno del corso di laboratorio di Disegno industriale della facoltà di Architettura di Palermo, la società oftalmica ha preso parte a Design e Territori, mostra lanciata lo scorso anno nel capoluogo siciliano e caratterizzata da progetti universitari per aziende destinati alla commercializzazione, che si terrà per la seconda edizione a Torino, in novembre. Insieme ad altre nove realtà imprenditoriali Dive Italia ha proposto alcuni brief ai sessanta studenti del corso che, suddivisi in gruppi e supportati da tutor, hanno deciso di seguirne uno di carattere etico, “La seconda vita di una lente”. I ragazzi si sono così cimentati nella finalizzazione di un prodotto di design originale ed ecosostenibile, guidati dai tutor universitari Federica Ditta e Cristiano Pesca, indicati da Dario Russo, docente presso lo stesso ateneo.
I tutor, insieme agli studenti, si sono focalizzati sul concetto di scarto e sulle qualità emozionali celate di una lente: hanno cercato di porre l’attenzione sul problema ambientale, analizzato l'interazione delle lenti con la luce e le caratteristiche della luce stessa, riflessione, rifrazione, diffusione e diffrazione, e come da queste caratteristiche nascano fenomeni ottici quali l’arcobaleno, le caustiche, la cintura di Venere, l’aurora. È nata così Highlight, una serie di lampade (nella foto) in grado di riprodurre gli effetti ottici, e oggetti luminosi, con la gamma Fossili 2000, realizzati con gli scarti di ritagli di sagomatura delle lenti.
F.T.