Delfin: è Milleri il presidente del dopo Del Vecchio

Il nuovo numero uno di EssilorLuxottica ha assunto la carica anche all’interno della società che detiene tutte le partecipazioni azionarie e la liquidità della famiglia del fondatore, mancato il 27 giugno scorso, e tra i cui otto soci è comparso a sorpresa Rocco Basilico

Secondo quanto riportato dai principali quotidiani e agenzie di stampa, lunedì 4 luglio Francesco Milleri (nella foto), già presidente e amministratore delegato di EssilorLuxottica, è stato nominato presidente di Delfin, sulla base delle indicazioni di Leonardo Del Vecchio, mentre Romolo Bardin mantiene le deleghe operative della società, nel suo ruolo di amministratore delegato. Nel Consiglio di amministrazione compaiono anche il notaio milanese Mario Notari, il quale siede anche nel Cda di EssilorLuxottica, l'avvocato lussemburghese Aloyse May e Giovanni Giallombardo, in Delfin dal 2013.

La nomina di Milleri è avvenuta a valle della lettura delle disposizioni testamentarie di Leonardo del Vecchio, alla fine della scorsa settimana. In base alla nuova ripartizione stabilita delle quote della cassaforte di famiglia, la holding lussemburghese cui fanno riferimento le principali partecipazioni in EssilorLuxottica, Covivio, Mediobanca, Generali e Unicredit, il capitale di 30 miliardi di euro è risultato suddiviso in otto parti uguali tra i seguenti soci, ciascuno titolare del 12,5%: Nicoletta Zampillo Del Vecchio, Claudio Del Vecchio, Marisa Del Vecchio, Paola Del Vecchio, Leonardo Maria Del Vecchio, Luca Del Vecchio, Clemente Del Vecchio e Rocco Basilico, figlio di Nicoletta Zampillo.

Secondo quanto riportato nei giorni scorsi dalla stampa nazionale, Leonardo Del Vecchio non aveva indicato nel testamento chi avrebbe dovuto prendere il suo posto di presidente di Delfin. Il Consiglio della società, infatti, si sarebbe riunito a breve «per recepire il nuovo assetto azionario e per prendere atto dell'integrazione dell'organo amministrativo a norma di statuto, fermo restando che non sono state comunicate altre disposizioni testamentarie con effetti sulla governance della società». Come si legge sul Corriere della Sera del 3 luglio, il percorso ordinario era, infatti, già contemplato dallo statuto di Delfin. «Con una sorta di "meccanismo automatico", i consiglieri della holding selezioneranno il membro all’interno della "lista degli osservatori", prevista dallo statuto della Delfin, nell’ambito di un’architettura di governance disegnata con grande precisione - scrive domenica scorsa Daniela Polizzi - Sarà il primo di quei nomi, una lista compilata da Del Vecchio con il Cda e la famiglia, a prendere il posto dello stesso Del Vecchio nel board che, una volta al completo, nominerà il presidente», al quale «saranno trasferite le decisioni strategiche che aveva preso Del Vecchio», precisa il Corriere.

(red.)

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