De Rigo: job rotation tra occhiali e refrigeratori

Il gruppo veneto ha temporaneamente trasferito alcuni dipendenti dall’unità eyewear in quella della refrigerazione, date le diverse dinamiche congiunturali delle due divisioni, che solitamente si muovono in maniera svincolata. L’iniziativa ha avuto anche il placet del sindacato

«Attraverso un attento lavoro in sinergia tra le Risorse Umane delle due società si è dato vita tempestivamente a un circolo virtuoso sul quale si fonda un nuovo modello organizzativo a protezione del business e dei lavoratori», spiega il sito di De Rigo Refrigeration, realtà di riferimento nel settore della refrigerazione, che non solo è stata poco toccata dagli effetti della pandemia, ma ha dovuto fronteggiare crescenti ordini con tempi di consegna serrati. «De Rigo Vision (nella foto, la sede di Longarone), al contrario, pur avendo messo in campo importanti azioni di contrasto all’inevitabile flessione del mercato causata dall’emergenza Covid-19, si è trovata a registrare un rallentamento del proprio business», vi si legge. Si è creata così una situazione inusuale e straordinaria, che ha tuttavia prodotto un’opportunità, grazie alla disponibilità delle professionalità di De Rigo Vision che si sono prestate a supportare i colleghi della refrigerazione per renderla concreta.

Secondo quanto riporta il blog di Barbara Ganz sull’imprenditoria del nord est, all’interno del portale del Sole 24 Ore, «dopo un periodo di formazione alcuni addetti dell’occhialeria sono passati al lavoro nell’unità refrigerazione: con il doppio effetto di evitare la cassa integrazione e di creare la capacità di non perdere ordini e commesse dove non mancano. Il progetto è stato avviato in via sperimentale per una decina di addetti alla produzione, doveva durare un mese ma è già stato prolungato di un altro mese, fino al 2 aprile, ed è stato proposto attraverso la creazione di un bando interno all’azienda agli addetti alla produzione, che si sono offerti spontaneamente: una partecipazione volontaria, dunque, non imposta».

Ennio De Rigo, presidente del gruppo, ricorda sul sito della divisione refrigerazione che l’aumento dell’attività è dovuto alla ripresa dei mercati esteri che avevano “congelato” gli investimenti durante il periodo pandemico e alla continua crescita nel mercato domestico. «A ciò si aggiunge un importante aumento degli ordini relativamente al comparto medicale per armadi refrigerati che, come sappiamo, si rendono necessari per il piano vaccinale italiano - dichiara De Rigo - Grazie alla disponibilità delle nostre persone è stato possibile rispondere prontamente alle richieste del mercato, accordandosi per un temporaneo spostamento di alcuni lavoratori di De Rigo Vision nei reparti di produzione di De Rigo Refrigeration. Ciò ha permesso di offrire ai colleghi del settore occhialeria l’opportunità di riprendere al cento per cento la propria attività lavorativa e, allo stesso tempo, di fare una nuova ed importante esperienza professionale».

Sempre nel blog di Ganz su ilsole24ore.com si ricorda che per De Rigo il fatturato 2020 della refrigerazione è stimato in 50 milioni di euro, stabile rispetto all’esercizio precedente, mentre quello dell’occhialeria si aggira intorno ai 350 milioni di euro, con una perdita tra il 20% e il 25%, «in linea con quella registrata dal settore dell’eyewear», precisa.

«Come sindacato siamo stati informati quando l’iniziativa del Gruppo De Rigo è partita, qualche settimana fa - afferma a b2eyes TODAY Denise Casanova, segretaria generale di Filctem Cgil Belluno - Personalmente l’ho apprezzata: questo scambio di professionalità tra aziende dovrebbe anzi essere più frequente, soprattutto in contesti economici così difficili come l’attuale. In passato qualcosa di simile nel nostro territorio si era già verificato, coinvolgendo tuttavia imprese di dimensioni minori: non si tratta, dunque, di una novità assoluta, ma lo è per realtà strutturate, come De Rigo».

(red.)

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