Cso: a Parigi con il secondo volume del suo Atlante

Atlas of Anterior Segment OCT , pubblicato dall’editore di questa testata e presentato a metà settembre in occasione dell’ultimo Escrs, il Congresso della Società europea di cataratta e chirurgia refrattiva, rilancia attraverso nuovi dati e recenti esperienze una tecnologia tutta italiana realizzata dall’azienda toscana, specializzata in strumentazione per gli studi medici e per la sala refrazione degli ottici

Il primo volume era stato presentato a Vienna lo scorso anno, sempre nell’ambito dell’Escrs. Protagonista di questa seconda pubblicazione è ancora l’OCT MS-39 della società di Scandicci, che unisce in un unico strumento multifunzionale topografia corneale, misurazione aberrometrica e tomografia del segmento anteriore con tecnologia spectral-domain. Secondo Luciano Sassano, responsabile commerciale di CSO, questo prodotto «viene incontro all’esigenza di coordinare più metodi diagnostici per un’analisi anatomica e funzionale completa del segmento anteriore dell’occhio: MS-39 ha numerose funzioni e un prezzo contenuto, si rivolge perciò a un maggior numero di utilizzatori, di fascia media oltre che alta».
A sua volta l’oftalmologo Vittorio Picardo, nell’introduzione al volume, ricorda che il secondo numero dell’Atlas of Anterior Segment OCT «contiene, in forma di casi clinici, una serie di contributi di colleghi di chiara fama e vasta esperienza a livello internazionale, che hanno avuto l’opportunità di utilizzare questo nuovo strumento nella loro pratica clinica». 
All’evento parigino di presentazione hanno partecipato quasi duecento professionisti (nella foto, uno scorcio della platea), tra cui numerosi opinion leader internazionali, che hanno animato la discussione, attraverso uno scambio vivace di dettagli clinici utili, emersi dal vivo dell’esperienza degli utilizzatori. In particolare, sul tema del cheratocono, tra i relatori sono intervenuti Francesco Carones, che ha parlato del ruolo fondamentale della mappatura dell’epitelio nella diagnosi precoce della malattia, e Farhad Hafezi, che si è soffermato sul passaggio dalla diagnosi alle scelte terapeutiche.
(red.)

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