Lo ha spiegato Alessandra Salimbene a un centinaio di partecipanti a un workshop durante l’ultimo Smau di Milano
“Da Follower a Clienti: come trasformare le strategie d’influenza e content marketing in risultati concreti di business”: è il titolo del seminario tenuto da Salimbene, da anni relatrice alla fiera di riferimento in Italia per l’innovazione e la business information technology ed esperta di digital marketing applicato, tra gli altri, al settore ottico, che ha preso spunto da una richiesta avanzatale durante il suo percorso professionale. «Da follower a clienti risponde a una domanda postami da uno dei miei clienti - spiega a b2eyes.com Salimbene (nella foto, durante il suo intervento allo Smau) – In passato ho parlato spesso di personal branding e di retail carisma intesi come modalità per costruire una propria tribù e diventare significativi attraverso la rete: il workshop ha rappresentato la prosecuzione di tale meccanismo, ovvero come monetizzare questo valore».
Ma come si riassume in poche parole un simile meccanismo? «Il fulcro è in una frase che ripeto spesso: “non più vendere ma farsi comprare”, ossia focalizzarsi sul fatto che oggi non è più chi vende a dover perseguire strategie push, ma è chi compra a scegliere - dice Salimbene - Il nostro scopo dovrebbe essere, quindi, divenire il punto di riferimento per un mercato specifico e fare in modo che il cliente decida di rivolgersi a noi quando è il momento». Si tratta di un meccanismo che, secondo l’esperta, richiede competenza, strategia e pazienza, in cui la differenza risiede soprattutto nella reale volontà di dare valore al destinatario dei prodotti e dei servizi offerti. «Si tratta di un cambio epocale per il mondo del retail italiano, cui viene richiesto un salto di qualità soprattutto culturale e di mentalità, visto come un grande ostacolo, ma che nel contempo è la maggiore opportunità per prosperare come indipendenti in un modo che si omologa alle grandi insegne», commenta Salimbene.
N.T.
