Cantele: se n’è andato il fondatore di Optilens

Figura di rilievo dell’ottica in Italia per oltre tre decenni, l’imprenditore padovano è mancato il 23 febbraio scorso a 85 anni

Il nome di Paolo Cantele (nella foto) è strettamente legato a quello di Optilens, l’azienda oftalmica di Padova, sua città natale, che fondò nei primi anni 70 insieme a Giorgio Sichel e che cedette agli inizi del Duemila alla Ltl, che di lì a poco sarebbe entrata nel Gruppo Essilor. «L’attività di Optilens cominciò come impresa distributrice, cui si affiancava un laboratorio di lenti di ricetta che serviva soprattutto gli ottici del Triveneto - spiega a b2eyes TODAY il nipote Giuseppe Cantele - Il suo punto di forza era il servizio: i montaggi innanzitutto, ma anche la flessibilità nei confronti dei clienti: molti di loro avevano in quegli anni pure la fotografia in negozio e Optilens si specializzò in consegne rapide e frequenti delle lenti, anche due volte al giorno. Successivamente, dalla metà degli anni 90, al suo portafoglio l’azienda aggiunse marchi oftalmici di qualità, portando sul mercato italiano le prime lenti Tokai, Bbgr e Kodak, nonché le lenti a contatto colorate Wesley Jensen». Perché è nella contattologia che Cantele nasce professionalmente. «Da giovane collaborava con Umberto Merlin, uno dei più noti oftalmologi in Italia, che addirittura realizzava le lac e mio zio le applicava - ricorda Giuseppe - In seguito ha avuto un negozio di ottica, grazie al quale ha conosciuto Sichel: da lì è nato un forte sodalizio lavorativo e personale, anche se poi Giorgio prese la strada delle montature, mentre lo zio si occupò autonomamente di Optilens, che nell’85 diede vita a una divisione di contattologia, con un laboratorio artigianale di lenti a contatto su misura durato un decennio: l’attività nelle lenti a contatto sarebbe poi proseguita per qualche anno, fino agli inizi del nuovo millennio, con la Euro Lens Technology insieme ad Alessandro Filippo in Friuli, nella sede che oggi ospita la Safilens».

Da allora Cantele si era ritirato a vita privata, lasciando comunque un ricordo molto positivo in tutti coloro che lo avevano conosciuto. «Ho lavorato venticinque anni con lui e posso affermare che è stato uno dei signori dell’ottica - sottolinea Giuseppe, rimasto nel settore fino a tre anni fa - Paolo era un uomo dalle grandi intuizioni, vissuto in un periodo storico in cui l'economia italiana offriva interessanti opportunità per realizzarle: una di queste intuizioni è stata alla base di una realtà leader nell'oftalmica per il Triveneto, come Optilens».

A.M.

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