Benedetti, un maestro dell’editoria prestato all’ottica

È mancato il 30 maggio a 86 anni il proprietario della rivista Optical, che aveva alle spalle una lunga e prestigiosa carriera nei quotidiani e nel giornalismo scientifico

Arnaldo Benedetti (nella foto) nasce nel gennaio 1935 a Lecco. Fa il pendolare su Milano per andare alla facoltà di Ingegneria e in questo tragitto conosce Augusta, che sarebbe diventata la sua compagna di vita per oltre sessant’anni. Ancora studente comincia a frequentare l’universo della Rizzoli, dove già lavora il papà, che fa il linotipista e percorre tutti i giorni in bicicletta il tratto da Lecco alla vecchia sede della casa editrice in via Civitavecchia. Da allora per Arnaldo inizia una folgorante carriera a stretto contatto con la famiglia Rizzoli, dal fondatore Angelo fino ai suoi figli: arriva a ricoprire il ruolo di direttore del personale e in quella veste deve affrontare il più tragico periodo della casa editrice, quello legato alle infiltrazioni della Loggia P2. Anche in seguito a queste vicende accetta di trasferirsi a Napoli, a Il Mattino, sempre con ruoli dirigenziali: è il periodo professionalmente più sereno e vivace della sua carriera, cui segue un’esperienza a Roma e il ritorno a Milano. Gli ultimi trent’anni della sua attività li dedica prevalentemente al giornalismo scientifico e specializzato, prima guidando testate come, ad esempio, Corriere Medico, poi fondando Optical, che si sarebbe distinta nell’editoria dell’ottica per le sue analisi economiche, i suoi commenti taglienti e le copertine monografiche dedicate ogni mese a un protagonista del settore.

L’editore di b2eyes, la redazione e i suoi collaboratori lo ricordano come un uomo arguto e preparato, sempre pronto nelle conferenze stampa a rompere il ghiaccio con domande mai banali, sostenute da quel tono di voce squillante, da quel modo di fare apparentemente irriverente, ma capace di farti sentire parte di una comunità. Quante critiche nei primi anni di Today ai titoli delle news del nostro quotidiano, che progressivamente si sono trasformate in apprezzamenti sul lavoro giornalistico svolto. Quanti accesi confronti sulla politica nazionale o sulle dinamiche professionali dell’ottica, dove portava tutto il suo bagaglio culturale e di esperienza. Quanta emozione nel sentirgli raccontare il suo rapporto con figure mitiche del giornalismo italiano, da Walter Tobagi a Gad Lerner, da Giuliano Ferrara a Enrico Deaglio, che Arnaldo ha conosciuto e in qualche caso anche aiutato a diventare firme affermate. E quanto affetto per la sua famiglia, nei suoi aneddoti tra Capalbio, Courmayeur e Rapallo, nelle convention o nei viaggi aziendali vissuti insieme.

Una volta un manager dell’industria ottica, durante un appuntamento commerciale, mise a confronto le due testate che maggiormente apprezzava. «B2eyes rappresenta il meglio dell’informazione nel settore, un po’ come il Corriere della Sera, ma Benedetti rappresenta le opinioni, un po’ come se fosse L’Espresso o Panorama», ci dichiarò.
A.M.

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