Bcla 2019: brilla la scienza, meno il business

Il prestigioso Congresso di contattologia sul suolo britannico, quest’anno a Manchester dal 30 maggio al 1° giugno, ha confermato lo spessore di relatori, contenuti ed eventi, pur facendo segnare un passo indietro nelle presenze e sull’interesse per l’area espositiva

Il comfort è stato l’argomento con il quale Eric Papas ha inaugurato l’edizione 2019 dell’evento della British Contact Lens Association, ormai a cadenza biennale. «Nonostante siano ancora indispensabili degli studi su come incrementare il livello di comfort durante l’uso delle lenti a contatto, sembra che a oggi il 90% dei portatori sia soddisfatto dall’uso delle proprie lenti - dice a b2eyes TODAY Daddi Fadel, tra i protagonisti al Congresso di Manchester - Con Pauline Cho, Nicola Logan, Philip Morgan, Shehzad Naroo, Sunil Shah, Fiona Stapleton, Eef van der Worp, Jeffrey Walline e James Wolffsohn a Bcla 2019 è stata data molta enfasi agli argomenti più attuali, come la presbiopia, l’ottimizzazione della superficie oculare, il controllo della miopia e le lenti specialistiche, tra cui anche finalmente le lenti sclerali, grazie a tre workshop dedicati, con prospettive globali per il contributo di relatori da ogni angolo del pianeta».
Significativa la presenza italiana nel programma, con Giancarlo Montani, la stessa Fadel, che ha ricevuto anche la Fellowship Bcla insieme a Mauro Frisani e Alberto Recchioni, e Fabrizio Zeri, che ha pure ottenuto il premio Iacle di Educator of the Year per le aree Europa e Africa, in occasione della serata celebrativa dei quarant’anni di attività dell’associazione internazionale dei docenti di contattologia, che ha coinvolto circa 120 professionisti di tutto il mondo, recentemente protagonista anche di un seminario a Roma.
«Molto emozionante è stata la consegna del Bcla Medal Address a Lyndon Jones, il quale ha analizzato se le lenti a contatto sono solo un noioso pezzo di plastica o se, invece, soddisfano molto di più l’occhio, affermando che generalmente noi cambiamo abitudini e comportamenti per due ragioni: ispirazione o disperazione», spiega ancora Fadel.
Valutazioni meno positive, invece, riguardano l’area espositiva: rispetto alle ultime edizioni del Congresso alcuni addetti ai lavori hanno notato una minore densità degli spazi, a causa in primis dell’assenza di un big player come Bausch + Lomb, ma anche di un certo numero di professionisti abitualmente in visita. «Pur rimanendo l’evento di riferimento per la contattologia a livello europeo, la Bcla Clinical Conference & Exhibition deve capire cosa vuole fare da grande: la vocazione formativa e divulgativa è indubbia e rappresenta l’eccellenza in tale ambito a livello globale, grazie a speaker e ricercatori di tutto il mondo a disposizione di una platea di professionisti preparati e costruttivi. Per quanto riguarda la parte espositiva, molto sottotono quest’anno, potrebbe essere stata l’agnello sacrificale all’altare dell’hot topic #Alwayslearning - commenta al nostro quotidiano Daniele Bazzocchi, general manager di Safilens, azienda italiana di lenti a contatto - Per noi l’evento è stato comunque ricco di interesse, con apprezzamenti sui prodotti e sul lavoro della nostra divisione di ricerca e sviluppo, nonché sul nuovo team: il lancio ufficiale di Safilens UK, infatti, ha ricevuto il plauso da parte dei visitatori, corroborato dalla politica “Optician Only”, molto apprezzata in questo momento di insicurezza per i negozi di ottica britannici, penalizzati dal rischio Brexit e dalle vendite online» (nella foto di Nick Howard, la consegna delle Fellowship Bcla 2019).
A.M.

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