Se lo prefigge Michele Schirone, presidente di Federottica Bari-Bat e promotore del tradizionale convegno di metà febbraio, giunto alla nona edizione, che come di consueto coinvolgerà i vertici della Clinica Oculistica dell’ateneo locale
Cosa possono fare i centri ottici di fronte a situazioni visive critiche, fungendo da front office nei confronti dell’utenza finale? Sarà questo il leit motiv dell’evento interdisciplinare in programma il 16 febbraio all’Hotel Parco dei Principi di Bari, incentrato principalmente sulla prevenzione. «Il tema e le domande che ne derivano si collocano nell’ambito del rapporto non solo quotidiano tra ottici optometristi e oculisti, ma anche alla luce dell’attività di screening che portiamo avanti sul territorio da diversi anni e che soltanto nel 2018 ha visto la realizzazione di ben tre momenti dedicati al pubblico - spiega Schirone a b2eyes TODAY - Da qui è venuta l’idea del primo intervento del convegno, il colloquio che terrò con Giovanni Alessio, direttore della Clinica Oculistica dell’Università di Bari, per analizzare le esperienze interdisciplinari che già viviamo in Puglia, in funzione della piena collaborazione tra le due categorie professionali e nel rispetto delle specifiche competenze, nonché sulla base di quanto riportato nel “cartello rosso” di Federottica».
Schirone entra poi nel concreto della materia. «Laddove, al momento dell’esame refrattivo, dovessero individuarsi delle criticità, ad esempio che il visus non migliora con la correzione ottica, quali modalità vanno seguite nel rimandare il soggetto all’oftalmologo? Potrebbe essere previsto il ricorso alla tempestività? – dice ancora il presidente di Federottica Bari-Bat - Queste e altre domande di preciso interesse professionale saranno poste sul tavolo del convegno di metà febbraio, per trovare insieme le risposte adeguate, in funzione della salute oculare e del benessere visivo dell’utente finale» (nella foto, la platea all’edizione 2018 del Convegno barese).
A.M.
