All’oculista Mario Romano il titolo di Cavaliere dell’Ordine al merito

C’era anche il professore ordinario di Oftalmologia e direttore della Scuola di specializzazione di Oftalmologia presso Humanitas University a Milano tra le figure insignite dell’onorificenza consegnata il 2 giugno scorso, in occasione della Festa della Repubblica Italiana

All'interno degli Ordini cavallereschi nazionali, l’Ordine “al merito della Repubblica Italiana” è destinato a ricompensare benemerenze acquisite verso la nazione nel campo delle scienze, delle lettere, delle arti, dell’economia e nel disimpegno di pubbliche cariche e di attività svolte ai fini sociali, filantropici e umanitari, nonché per lunghi e segnalati servizi nelle carriere civili e militari.

Mario Romano (nella foto) si dice molto onorato di questo titolo che vede come un riconoscimento per la propria attività professionale e, soprattutto, «uno stimolo a fare sempre meglio e di più per chi ha bisogno di cure in termini di assistenza e di ricerca - commenta il professionista sul sito di Humanitas University - Sono stato piacevolmente sorpreso quando gli uffici della Presidenza del Consiglio dei ministri mi hanno comunicato questa proposta e per il cui avvallo necessitava di una serie di informazioni a partire dal mio curriculum vitae».

Inventore di tre brevetti nel campo della chirurgia vitreoretinica, Romano lavora in un gruppo di ricerca alla riprogrammazione di cellule somatiche periferiche differenziate in cellule dell’epitelio pigmentato retinico. Lo scopo dello studio è creare una popolazione cellulare a partire dalle cellule dello stesso paziente, in grado di sostituire quelle retiniche danneggiate. È autore di più di 250 pubblicazioni scientifiche internazionali, su riviste peer-reviewed nell’ambito della cura delle patologie oculari.

Oltre all’attività di medico e ricercatore nel campo dell’oculistica e all’insegnamento in Humanitas University, Romano è anche uno sportivo agonista, maratoneta, ultramaratoneta e Ironman, e impegnato nel sociale in quanto membro del consiglio direttivo di Cbm Italia, organizzazione umanitaria che si occupa di prevenzione e cura della cecità e della disabilità evitabile, oltre che dell’inclusione delle persone con disabilità nel sud del mondo e in Italia.

«Credo che il significato di questo titolo sia una risposta all’impegno di ogni giorno in visite e sedute operatorie, cercando sempre un rapporto di fiducia con chi in quel momento necessita di aiuto, così come a quello messo nell’attività di ricerca eseguita in sinergia tra colleghi per migliorare le conoscenze sulle problematiche legate alla salute degli occhi e le possibili applicazioni terapeutiche», aggiunge Romano.

(red.)

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