Addio ad Antonio Carminati, ottico con la passione per l’innovazione

Aveva gestito per oltre quarant’anni insieme alla moglie il suo negozio in zona via XX Settembre a Bergamo

Antonio Carminati (nella foto), classe 1931, è mancato all’improvviso il 9 gennaio, stroncato da un malore all’età di 87 anni. Nino, come lo chiamavano in tanti, era molto conosciuto a Bergamo perché, dopo aver iniziato a metà degli anni 40 come garzone presso Ottica Cattozzo, dove era rimasto diversi anni, e aver studiato nel frattempo ottica a Milano frequentando i corsi serali, per decenni aveva lavorato nel suo piccolo centro ottico avviato nel 1961 in Galleria Bruni. Sempre insieme alla amatissima moglie Elisabetta, che si occupava delle vendite, al suo fianco per sessant’anni nella vita e anche nella professione. Lo racconta a b2eyes TODAY il figlio Paolo, che ha praticato ad alti livelli la pallanuoto e ottico anche lui, il quale ha lavorato con il padre dal '93 e ne ha gestito l’attività dopo che questi era andato in pensione, dalla fine degli anni 90 sino al 2008, anno in cui ha chiuso per dedicarsi a un’altra professione e realizzarsi seguendo la propria passione per la piscina. «Papà ha fatto il suo percorso per oltre quarant’anni, è stato un pioniere nell'introdurre qui a Bergamo le progressive negli anni 70 quando ancora le si conosceva ben poco e ha adottato tecniche particolari di lavorazione e nuovi strumenti. Era sempre all'avanguardia, aggiornato su ogni innovazione nell’ottica, anche frequentando corsi e sperimentando: voleva sempre essere tra i primi a offrire le novità ai clienti, per risolvere anche problematiche complesse - ricorda Paolo - Pure quando è andato in pensione, nel ’98, veniva in negozio perché io spesso mi assentavo per via della mia attività sportiva. Era noto e stimato in tutta Bergamo: ancora oggi, dopo tanti anni, chiamano da mia mamma clienti per chiedere dove si è trasferito il nostro negozio». E anche numerosi fornitori e rappresentanti dei grandi marchi lo conoscevano e apprezzavano molto. «Mio padre mi ha dato tutto, magari può avere avuto delle aspettative su di me a livello di centro ottico e di crescita, ma per dove sono oggi ringrazio lui: mi ha insegnato tanto, anche dal punto di vista lavorativo, soprattutto il modo di relazionarsi nei confronti del cliente sempre con educazione e rispetto», dice Paolo.
Anche tra i colleghi ottici il ricordo, diretto o meno, è di un uomo perbene, con una estrema dedizione al suo lavoro. «Oltre che un grande professionista, era anche un’ottima persona – ricorda al nostro quotidiano Tullio Garufi, titolare dell’omonimo centro ottico di via XX Settembre, fondato nel 1940 - Di tanto in tanto lo andavo a trovare e chiacchieravamo, mi raccontava di quando era negli Alpini, ma parlavamo soprattutto di lavoro. In qualche occasione collaboravamo anche e ci scambiavamo favori, gli telefonavo per sapere se aveva una lente o una montatura che mi mancava, a volte mi spiegava che soluzioni aveva adottato di fronte a casi difficili. Io sono pignolo, ma lui mi batteva sicuramente».
«L’ho conosciuto quando avevo sette od otto anni e ricordo che mio papà lo stimava moltissimo da tutti i punti di vista, diceva che era una persona competente e in gamba, un grande lavoratore - afferma a b2eyes TODAY Giovanni Viscardi, titolare con il fratello Roberto e il figlio Nicola di Ottica Skandia, storico centro ottico di Bergamo fondato nel 1957 dal padre Nicola - Lo apprezzava per le sue doti professionali, soprattutto per quel che riguarda il montaggio degli occhiali. Negli anni 60 e 70 si tagliavano ancora le lenti con mole a mano, quindi la precisione stava tutta nella capacità manuale dell’ottico: in questo, secondo papà, Nino era veramente un maestro».
N.T.

Professione