Acofis Milano, quasi 70 occhiali nel carcere di Bollate

È il risultato dell’iniziativa che l’estate scorsa ha portato una ventina di ottici optometristi della territoriale di Federottica a fare un'analisi visiva e a fornire il relativo dispositivo, quando necessario, ai detenuti impegnati in una cooperativa all’interno della casa circondariale nella zona nord ovest della città

Sessantasei esami della vista per un totale di 69 paia di occhiali consegnati, 19 dei quali progressivi e il resto monofocali: sono i numeri di “Vista e Occhi-Ali per la libertà”, iniziativa avviata da Federottica Milano Acofis nella struttura carceraria di Milano Bollate. «Proporre un controllo e garantire la relativa fornitura dell’ausilio visivo direttamente in carcere ha dato molta sicurezza a queste persone, che si sono quindi sottoposte con fiducia ai nostri test: abbiamo riscontrato anche miopie molto elevate o l’esigenza di realizzare lenti progressive particolari - rivela a b2eyes TODAY Gabriella Pagani, presidente dell’associazione di ottici optometristi della città metropolitana di Milano, di Lodi e di Monza Brianza - Alcuni di loro hanno voluto fare il doppio occhiale, “perché non sappiamo quando tornerete”, ci hanno detto».

Non sarà infatti facile ripetere a breve questa attività, che ha coinvolto i detenuti operativi nella Cooperativa Sociale Bee.4. «L’abbiamo persino allargata a una dozzina di detenute, che in via eccezionale sono state accompagnate nel reparto maschile per la refrazione - sottolinea ancora Pagani - L’idea è comunque rinnovare l’iniziativa, magari tra un paio d’anni, sempre con la Cooperativa e in base alle loro richieste, come è avvenuto in questo caso».

In Federottica Milano Acofis emerge una grande soddisfazione per l’esito finale, con le consegne avvenute a settembre, grazie alla collaborazione di Visionix per la strumentazione, di Centro Style per le montature e di Tokai per le lenti. «I colleghi che vi hanno partecipato sono apparsi entusiasti di aver potuto dare la propria disponibilità - conclude Pagani - Questa operazione si aggiunge ad altre già messe in campo dalla nostra associazione, come quella per i profughi ucraini dopo lo scoppio della guerra in quel paese. Ma non sarà di certo l’ultima. Siamo stati contattati, infatti, da una cooperativa che gestisce persone con dipendenze di diverso tipo, anche loro con difficoltà a uscire dalle strutture presenti in varie località del nord Italia: tale attività potrebbe concretizzarsi nel 2024, ma la organizzeremo in collaborazione con la classe medica, perché si tratta di un’utenza particolare, da gestire in maniera congiunta tra le due categorie professionali» (nella foto, gli ottici optometristi milanesi che hanno dato vita all’iniziativa, durante la cena di fine luglio presso il ristorante “InGalera”, all’interno dell’istituto penitenziario di Milano Bollate).

A.M.

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