Il nuovo spazio in via Porta Rossa, nel cuore del capoluogo toscano, è stato avviato a fine giugno: declina in maniera originale il concept degli altri due flagship di Milano e Roma, ispirati all’estetica dell’Ottica Bini, il negozio che Raffaello Bini, nonno di Luca Gnecchi Ruscone, numero uno del brand di eyewear, aveva avviato negli anni 30 ad Asmara, in Eritrea
Il nuovo store (nella foto), circa 50 metri quadrati, che impiega un ottico abilitato, si affaccia in una delle strade storiche a pochi minuti a piedi da piazza della Signoria, dove un tempo trovavano spazio le botteghe artigiane dell’arte della seta.
Esterni e interni del negozio, progettati da Giampiero Celani Piendlbach, rispecchiano le due anime del brand: quella italiana, con radici ben piantate in Toscana, luogo di nascita di Raffaello Bini, e quella africana. «Le nicchie espositive, i colori sabbia e turchese e gli elementi d’arredo in legno e cocco sono il retaggio dell’Ottica Bini – si legge in una nota di Lgr - Maghrebine le atmosfere delle due grandi lumière fatte a mano a Marrakech. E il sofà, insieme alle luci soffuse, richiama i colori e gli odori di una kasbah marocchina. Le carte da parati, così come le illustrazioni interne ed esterne, disegnate a mano, sono ricordi di diari di viaggio in Kenya e nel Maghreb».
(red.)