Minghini: nel cuore di Ferrara un centro ottico “in movimento”

Lo scorso 7 dicembre l’imprenditore ha inaugurato con un evento il nuovo punto vendita (nella foto, l’esterno), il primo nella città degli Estensi, in via San Romano: sono così sette i negozi della sua insegna in Emilia Romagna

La strada dove si trova il nuovo punto vendita Dieci Decimi, di origine antichissima e caratterizzata dalla presenza di portici, è una delle vie storiche di Ferrara ed è stata per tanti anni, in passato, la via del commercio cittadino, poi spostatosi altrove. «Anche oggi ha un buon passaggio - spiega a b2eyes TODAY Emanuele Minghini, titolare di Shoptic 43, la società che detiene altri sei centri ottici Dieci Decimi tra Faenza, Forlì e Imola - Ho deciso di investire nel centro storico, nonostante oggi le persone si riversino nelle gallerie commerciali, perché è il cuore della città: sta anche a noi imprenditori aprire negozi attraenti e con nuovi concept per riportare qui i consumatori, riabituandoli, oltre che all’acquisto, a visitare, a vedere tante meraviglie che magari hanno sotto gli occhi tutti i giorni, ma cui ormai non fanno più caso». Uno stimolo a venire a cercare la bellezza nella bellezza, insomma.

Il nuovo store, che impiega due ottici specializzati e un’addetta alle vendite, ha due vetrine su strada e una superficie di circa 110 metri quadrati, 90 dei quali destinati alla vendita e il resto a sala refrazione e contattologia. L’offerta è di qualità e volutamente lontana dal mainstream. «Abbiamo cercato di fare ricerca e portare marchi che a Ferrara non si trovano, per proporre un prodotto innovativo - prosegue l’imprenditore romagnolo - Anche per quel che riguarda le lenti, puntiamo sulla qualità cercando di non vendere il prezzo ma il valore, facendo capire al cliente cosa sta effettivamente acquistando». L’esposizione del negozio è coerente con questa filosofia ed è caratterizzata da ripiani illuminati che esaltano gli occhiali, incassati nella parete, creando una sorta di nicchie dalle forme diverse per differenziare i brand mettendoli in evidenza e farne risaltare le caratteristiche. Gli sfondi delle nicchie sono anch’essi diversi, a sottolineare una peculiarità delle montature, a volte in modo facilmente decodificabile, a volte no: se c’è un giornale inglese è un marchio britannico, se c’è un uncinetto è un prodotto fatto a mano, e così via. «Si tratta di una tecnica per spiegare al cliente che ci teniamo in modo particolare a comunicare con lui e a fargli comprendere l’occhiale: una volta che gli si illustra il meccanismo, apprezza e si instaura una interazione, un gioco, per cui la volta successiva è lui stesso a chiedere», dice ancora Minghini.

All’interno del negozio, arredato in modo moderno e minimale ma niente affatto anonimo, diversi elementi richiamano volutamente il movimento, a partire dal lampadario commissionato a un’artista ferrarese, cui sono appese tantissime lenti colorate, dotato di un motorino che lo fa girare. All’insegna del dinamismo anche i colori, con cassettiere e piani di tinte e di materiali differenti e con un pavimento in legno africano rosso, le cui liste, di circa un metro, sono montate a lisca di pesce, conferendo un aspetto molto particolare. «Il movimento crea curiosità e interesse: vogliamo comunicare che non siamo statici, è il nostro negozio stesso a essere in moto costante, il che si traduce nella ricerca continua di materiali, brand e soluzioni visive ad hoc», conclude Minghini.

N.T.

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