Congresso Zaccagnini, in 500 per la “nuova” optometria

A ottici, optometristi, ortottisti e oftalmologi, italiani ed esteri, che interverranno come delegati, vanno aggiunti i relatori e gli esponenti delle circa venticinque aziende presenti nell’area espositiva. «Di recente e in coincidenza con una più stretta collaborazione con la Life & Health School della Aston University di Birmingham, abbiamo impostato, entro i limiti consentiti dalle circostanze di fatto, i contenuti, non solo scientifici, da trattare nel Congresso cercando di inquadrarli in temi di interesse generale e di attualità – si legge in un comunicato dell’Istituto bolognese - Ciò perché procedendo in questo modo si asseconda e si dà un senso concreto al principio di interdisciplinarità che ha sempre contraddistinto il Congresso e gli si conferisce un respiro non troppo specialistico, limitato ai topic dell’ottica e dell’optometria, e se ne ampliano gli orizzonti, pur senza imporre una piattaforma concettuale vincolante per i relatori».
Di fatto con “Occhio e visione: focus su ambiente, inquinamento e nutrizione”, il tema delle giornate congressuali felsinee, gli organizzatori si sono chiesti: se accade un fenomeno di qualsiasi natura che ha dimensioni sociali importanti e produce effetti sulla qualità della vita e sulla salute, quali sono le ricadute su quella degli occhi, della vista e della visione? E, se inevitabilmente ci sono, quali prospettive vengono offerte dallo stato dell’arte e dalla ricerca delle discipline coinvolte? «Nell’individuazione del fenomeno cui far riferimento, la nostra attenzione è caduta sulla Conferenza sui cambiamenti climatici che si è tenuta a Parigi dal 30 novembre al 12 dicembre 2015 e che ha visto la più ampia partecipazione di paesi: oltre 750 e, per la prima volta, un’adesione di principio generalizzata – prosegue la nota - Dal 1992, con la Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici e il successivo Protocollo di Kyoto del 1997, i paesi in via di sviluppo e quelli del mondo occidentale hanno cercato di trovare un accordo per mettere un freno all’immissione del Co2 nell’atmosfera e scongiurare le previsioni catastrofiche sul futuro del pianeta. Gli effetti inquinanti dei cambiamenti climatici si producono su aria, suolo e acqua, ma più in generale sull’ambiente con conseguenze non ancora del tutto note sulla salute e sulla qualità della vita delle persone».
Gli organizzatori dell’evento bolognese, inoltre, sostengono che il dato di maggiore rilevanza e originalità «è che per la prima volta in Italia un Congresso porta alla ribalta l’optometria in quanto disciplina di cui si intende ribadire la funzione centrale, il ruolo autonomo e l’utilità, finora non colta, per il sistema sanitario del paese – si precisa nel comunicato - A questo obiettivo è dedicata la tavola rotonda “Il ruolo dell’optometrista nel sistema sanitario italiano: il modello inglese”, che si terrà a conclusione delle sessioni del mattino di lunedì in cui, ricorrendo al parallelismo e all’esempio con quanto accade nel mondo anglosassone e britannico, in particolare, si stabilirà l’originalità e l’utilità, anche sociale, delle funzioni optometriche, in integrazione con quelle delle altre discipline oftalmiche» (nella foto, un momento dell'edizione 2015 del Congresso).
(red.)

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