Da Soi allarme glaucoma

Durerà fino al 13 marzo la prima Settimana Mondiale del Glaucoma, organizzata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità per focalizzare l’opinione pubblica sul glaucoma, malattia oculare tra le più gravi che rappresenta la seconda causa di cecità al mondo, dopo la cataratta. Si stima che 4.5 milioni di persone al mondo sono ciechi a causa del glaucoma. Per Vedere Fatti Vedere, fondata dalla Società Oftalmologica Italiana Soi, proseguirà la sua campagna per tutto il mese di marzo per dare la massima attenzione alla malattia glaucomatosa.
«Autorevoli fonti internazionali – dichiara il Prof Pasquale Troiano, presidente di Per Vedere Fatti Vedere Onlus – affermano che nel 2020 ci saranno in tutto il mondo oltre 80 milioni di pazienti colpiti dal glaucoma e in Italia la situazione sarà ulteriormente aggravata dall’aumento costante della durata media di vita e dalla maggiore incidenza della patologia tra le fasce più adulte della popolazione. La cura del glaucoma è molto costosa e incide già notevolmente sulla spesa sanitaria nazionale che, in prospettiva, verrà ulteriormente gravata dai costi socio-assistenziali di sostegno a una fetta così ampia di popolazione che non sarà più auto-sufficiente perché priva della vista. Al momento - continua Troiano - il glaucoma non ha terapie risolutive. L’unica possibilità per non avere gravi danni da questa malattia è la diagnosi precoce, sottoponendosi a regolari visite mediche di controllo in particolar modo per i soggetti a rischio (over 45, persone con casi di glaucoma tra familiari di primo grado, diabetici, miopi elevati, chi è stato vittima di incidenti, chi si è sottoposto per lunghi periodi a cure a base di cortisone)».
Secondo la Soi, in Italia sono circa 500.000 i pazienti che hanno il glaucoma e che sono sotto terapia medica ma si stima che almeno altre 500.000 persone non sappiano di averlo mentre “lui” sta silenziosamente rubando loro la vista. Quando se ne accorgeranno, almeno il 40% della loro capacità visiva sarà irrimediabilmente perduto con gravi conseguenze dal punto di vista lavorativo, sociale e familiare.
(red.)

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